Napoli, Ancelotti: “Stella Rossa squadra tosta, il loro stadio una bolgia”


Dopo la vittoria in campionato contro la Fiorentina, il Napoli cerca continuità e contro la Stella Rossa l’obbligo è vincere per cercare di iniziare alla grande e mettere pressioni a PSG e Liverpool. Ancelotti in conferenza stampa ha analizzato i prossimi avversari e il momento della propria squadra:
Cosa dirà in più alla squadra nelle prossime ore? “In queste partite non c’è molto da dire, so quanto questa atmosfera porta nei giocatori gli stimoli e la concentrazione giusta. C’è solo da preoccuparsi di non avere una eccessiva preoccupazione. Il fatto che ci sia il presidente è positivo, questa è una competizione che tutta Napoli sente e faremo il possibile per rendere felici i nostri tifosi”.
Prevede cambi rispetto alla formazione di sabato? “Non lo so, deve vedere bene come stanno i giocatori che sono scesi in campo sabato. Valuterò bene l’allenamento, abbiamo bisogno di una squadra fresca perché domani i ritmi saranno alti”.
Cosa la stuzzica di più? “In questo momento prevale l’eccitazione per l’inizio di questa competizione, affascinante per allenatori, giocatori e tifosi. Certo, voglio iniziarla bene e fare in modo che la squadra scenda in campo nel miglior modo possibile”.
La prima partita per voi è già una delle più importanti? “Tutti hanno detto che è il girone più difficile e lo è anche perché c’è la Stella Rossa. Tutti sanno che questo stadio trascina la squadra, mentre non tutti conoscono i valori di una squadra che è arrivata alla fase a gironi battendo una squadra come il Salisburgo che lo scorso anno in Europa fece molto bene”.
Quali sono i suoi ricordi di quella sfida nella nebbia nel 1988? “Quella fu una finale anticipata, era una squadra fortissima e riuscimmo ad avere la meglio. Ricordo molto bene anche il gol annullato…”.
Sabato è nato il Napoli di Ancelotti? “Si parla molto di identità e destrutturazione. Ma io non penso nemmeno lontanamente di sfasciare quanto fatto negli ultimi tre anni, voglio sono dare qualche opportunità in più. Io non voglio che la mia squadra abbia una identità, ma tante”.
Questa col Napoli è la sfida più difficile e intrigante della tua carriera da allenatore? “Quella vinta col Real Madrid è stata difficile, perché le aspettative erano molto alte. Mentre nelle due circostanze col Milan siamo partiti in entrambe le circostanze dal preliminare: siamo competitivi e in Champions non bisogna guardare troppo avanti. Un conto sono le chiacchiere e un altro i fatti. C’è entusiasmo e voglia di giocare al meglio questa competizione”.
“Qui sono venuto due volte, nel 1988 da calciatore – una gara difficilissima – e poi nel 2006. In entrambe le circostanze è andata bene, se vale il detto non c’è due senza tre stiamo apposto – dice sorridendo -. Scherzi a parte, sappiamo che non è così e faremo del nostro meglio. Insigne? Ha dimostrato di poter giocare ovunque, l’importante è che giochi con lo spirito visto nell’ultimo match. Giocherà dall’inizio? Quelli che hanno giocato sabato verranno valutati, chi non ha ancora recuperato resta fuori”.

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