Giudici di pace corrotti, il racconto del Ctu:


Castellammare di Stabia. Erano una vera e propria cricca Ctu. Giudici di pace e avvocati, insieme per truffare le compagnie assicurative: da questo è partita l’inchiesta che ha portato all’arresto di tre giudici di pace in servizio al Tribunale di Torre Annunziata. Tra le pieghe dell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari ci sono numerosi episodi, oggetto di altre indagini, in corso. Ma anche casi clamorosi avvenuti all’inizio dello scorso anno. A parlarne sono Francesco Afeltra, un consulente tecnico di Castellammare di Stabia, e Antonio Iannello, il giudice di pace di Scafati, che pretendeva soldi per le nomine di Ctu e per aggiustare sentenze di falsi sinistri stradali. In una delle conversazioni video-registrate nello studio dell’avvocato-giudice è emerso anche un episodio che ha fatto molto scalpore, avvenuto a Castellammare il 15 gennaio scorso. E’ Afeltra a raccontare al giudice che suo cugino, Lorenzo Buonocore, soprannominato ‘o nimale, ha ferito Roberto Barbato, perchè dopo aver organizzato un falso sinistro stradale lo aveva denunciato. “Una complicazione” sorta nell’ambito dell’istruzione dell’incidente fasullo. E parlando di un giudice che – secondo i due sarebbe corrotto – Afeltra dice “Chissà se mio cugino, ha la sua pratica in mano? quando si spararono a Castellammare”. Il giudice Iannello non conosce l’episodio e chiede: “Chi sparò?”. E Afeltra spiega: “E’ successo, adesso la settimana scorsa, hanno sparato a questo Barbato per una pratica”. Afeltra spiega che a sparare è stato suo cugino Lorenzo Buonocore per una pratica infortunistica: “Allora è successa questa cosa, glielo feci firmare io il Cid a questo, gli chiesi se sicuramente non avesse la scatoletta Gps e lui mi disse che tranquillamente non ce l’aveva. Il figlio di questo si era preso i documenti dell’auto della zia, io avevo fatto solo il conducente ma il contraente era un altro, pagato e ringraziato… si fa un accertamento e questa la zia scomunica il sinistro, scende e va direttamente dai carabinieri e fa la denuncia. Mio cugino lo venne a sapere e lo chiamò”. Il 15 gennaio scorso, Lorenzo Buonocre, 31enne, figlio di Giovanni ‘a animale’ pregiudicato stabiese dell’Acqua della Madonna si arma e spara a Roberto Barbato, 53enne stabiese, in via Gesù, nel cuore del centro antico. Afeltra spiega cosa ci fu alla base del violento litigio e del tentativo di omicidio – la vittima fu colpita al gluteo – per il quale Buonocore ha patteggiato la pena di quattro anni e mezzo di reclusione nei mesi scorsi, ottenendo gli arresti domiciliari fuori da Castellammare. Dopo il ferimento Buonocore scappò, si consegnò tre giorni dopo alla polizia e fu trasferito in carcere.
Rosaria Federico