Ad ottobre, aumentano le imprese che programmano assunzioni, aumentano i contratti offerti, ma aumenta anche la difficolta’ di far incontrare domanda e offerta di lavoro, che tocca il suo massimo dallo scorso anno. Sono alcune delle indicazioni che emergono dai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, monitorate dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Su circa 370mila contratti di lavoro da stipulare entro fine mese (31mila in piu’ rispetto a un anno fa), il 29% presentera’ difficolta’ di reperimento (era il 25% a ottobre 2017). Sono pero’ sensibili le differenze territoriali: si passa da un massimo intorno al 42% di difficolta’ riferite alle province di Pordenone, Lecco, Ferrara e Bologna a valori decisamente piu’ contenuti (intorno al 15%) a Brindisi, Benevento, Taranto e Ragusa.
Secondo i dati rilevati dall’Istat, che oggi ha pubblicato il suo report trimestrale sui contratti collettivi e le retribuzioni contrattuali, alla fine di settembre 2018 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica sono 53, riguardano 9,8 milioni di dipendenti (75,8% del totale) e corrispondono al 77,4% del monte retributivo osservato. Nel periodo luglio-settembre e’ stato rinnovato solo l’accordo dell’edilizia mentre altri due sono venuti a scadenza: telecomunicazioni e commercio. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 22, relativi a circa 3,1 milioni di dipendenti (24,2%), invariati rispetto al mese precedente. Sia l’attesa media di rinnovo calcolata per i lavoratori con il contratto scaduto (17,0 mesi) sia quella calcolata sul totale dei dipendenti (4,1 mesi), secondo il rapporto Istat, sono in marcata diminuzione rispetto ai valori registrati un anno prima (rispettivamente 68,5 e 28,3 mesi).