Scudetto mai riconosciuto allo Stabia nel ’45, ora la questione andrà al numero uno della FIGC Gravina


Frattamaggiore. La vicenda relativa allo scudetto del 1945 mai riconosciuto allo Stabia la squadra calcistica della città dei Castellammare di Stabia riparte da Frattamaggiore in occasione della presentazione dell’ultimo lavoro dello storico Frattese Pasquale Pezzullo intitolato “Il calcio campano nel 1945”. Il volume che ha ricostruito nei dettagli il campionato che, con la guerra in corso, era di carattere regionale e misto visto che la Federazione Italiana Giuoco Calcio non aveva autorizzato il campionato nazionale a causa della guerra in corso.
Al campionato presero parte le società di Serie B Napoli e Salernitana, quattro squadre militanti allora in Serie C ovvero Stabia, Scafatese, Torrese e Casertana, due squadre allora militanti in Prima Divisione Campana, Frattese e Portici, la P.M.I. (una squadra composta principalmente da agenti della Polizia Militare e l’Internaples. Le prime classificate per ogni girono poi avrebbero dovuto contendersi, a fine guerra, il titolo di campione d’Italia. Queste gare però non sono mai state disputate. Anche il calcio, in quel frangente, divenne così come spiega Pezzullo una questione meridionale. La prima giornata si disputò il 28 gennaio 1945. Durante la partita Salernitana-Napoli al Vestuti accadde un incidente deplorevole: al 35°, sul punteggio di 1-1, l’arbitro Demetrio Stampacchia fischiò un rigore a favore del Napoli; i tifosi salernitani inferociti per la controversa decisione arbitrale invasero il campo e anche tra i giocatori avvenne una rissa; Stampacchia per calmare giocatori e tifosi dovette fingersi morto, sfruttando un colpo di arma da fuoco sparato sugli spalti. In seguito a questa partita il Giudice Sportivo squalificò il campo alla Salernitana che disputò le rimanenti partite in campo neutro, comminandole 25.000 lire di multa e soprattutto ordinò che il campionato venisse sospeso per un mese. Il campionato riprese il mese seguente e venne vinto a tavolino proprio dalla squadra di Castellammare di Stabia visto che la Salernitana rinuncio al ricorso alla decisone emessa dal giudice sportivo. Lo Stabia concluse il campionato con 31 punti in classifica. “Non si capisce il motivo per cui è stato assegnato uno scudetto onorifico ai Vigili del Fuoco di La Spezia per aver disputato poche gare al nord e nessun tipo di titolo od onorificenza allo Stabia che in quel campionato con ben dieci formazioni riuscì a superare squadre blasonate – dice Gianfranco Piccirillo, presidente dell’associazione StabiAmore, che negli anni sta portando avanti questa battaglia – Insomma la questione
non è solo sportiva, ma anche storico politica e non riguarda solo lo Stabia e Castellammare di Stabia, ma tutto il calcio campano, come è stato ben evidenziato nel convegno. Da Frattamaggiore attraverso l’autorevole voce di Pezzella, ex arbitro internazionale, torna dunque a riproporsi con prepotenza la questione del riconoscimento postumo del titolo onorifico e nazionale allo Stabia, che investirà il nuovo presidente della federazione calcistica Gravina, al quale sarà chiesto di porre rimedio a questa ingiustizia storica e sportiva”.