Tragedia sul Vesuvio. Voleva arrivare in cima al cratere ma accusa un malore: operaio 63enne perde la vita


Tragedia sul Vesuvio, un operaio di 63 anni è morto quando allontandosi dal cantiere per arrivare in cima a vedere a cratere si è accasciato al suolo perdendo la vita. Si tratta di un uomo di Maddaloni che stava lavorando con la ditta di Caserta incaricata al ripristino del sentiero 5 (quello del cratere) chiuso al pubblico da oltre una settimana per i danni, frane e smottamenti, causati dal nubifragio dello scorso 6 ottobre. Alcune dei presenti hanno potuto testimoniare quanto visto: l’uomo, arrivato oggi per la prima volta, ha lavorato tutta la mattina sulla ruspa per il ripristino del manto stradale. Poi nella pausa pranzo non si è più visto, una delle Guide Vulcanologiche del Presidio Permanente Vulcano Vesuvio che da giorni presidia il sentiero per evitare che si intrufolino turisti, lo ha scoperto accasciato. Le guide hanno prestato i primi soccorsi all’uomo, con i massaggi cardiaci e tentativi di rianimazione. Poi è arrivato il 118 e i carabinieri, ma oramai per l’operaio non c’era più nulla da fare.
Secondo i primi rilievi pare si sia trattato di infarto, anche se i carabinieri della Tenenza di Ercolano indagano sulla dinamica. Inoltre, il 63enne è pensionato e gli investigatori stanno vagliando la sua posizione lavorativa e se fosse inquadrato con un contratto da consulente. Sul posto anche la figlia è il fratello che avrebbero dichiarato che l’uomo non era affetto da problemi cardiologici. Ora l’area è recintata.

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