Arbitro aggredito, Salvini: “Ora linea dura per chi commette questi atti”


Un’emergenza educativa, una roba fuori dal mondo. Ma ora si cambia: da oggi chi sbaglia paga, e paga pesantemente”. Matteo Salvini va dritto al punto e, al termine del vertice convocato al Viminale col sottosegretario con delega allo sport Giorgetti, Figc e Aia per fare un’analisi sul fenomeno della violenza nei confronti degli arbitri di calcio, illustra il proprio punto vista dopo l’aggressione subita domenica dal giovane direttore di gara Riccardo Bernardini al termine di una partita del campionato di Promozione laziale.
“Lavoro da cinque mesi per presidiare i confini, non pensavo ci fossero da difendere anche i campi da calcio” esordisce il ministro dell’Interno, evidenziando “numeri che fanno riflettere e sconcertare: parliamo di centinaia di aggressioni e ricoveri al pronto soccorso per ragazzi che hanno una passione. Per questo plaudo all’iniziativa di sospendere i campionati domenica nel Lazio sperando che sia l’ultimo segnale da mandare prima dell’allarme”.
“Farò tutto il possibile per riportare regole, disciplina, buona educazione e sanzioni sui campi – aggiunge il vicepremier -. Mi rifiuto di prendere in esame l’idea di militarizzarli, ma bisogna sanzionare i delinquenti. Ora basta a lassismo e tolleranza davanti a questa violenza animale e ingiustificata che per il 75 per cento dei casi arriva da tesserati e non da tifosi. Per quanto mi riguarda chi compie questi atti deve essere radiato”.
Salvini insomma è per la linea dura, e lo testimonia l’affondo nei confronti di Higuain, espulso con la Juventus per aver detto qualche parola di troppo all’arbitro: “Pur essendo tifoso milanista mi sono vergognato del comportamento del nostro centravanti, è stato indegno. Spero gli diano una squalifica lunga”. Il compito di rivedere norme e sanzioni toccherà adesso alla nuova Federcalcio presieduta da Gabriele Gravina che, ricorda Salvini, “si è insediato da poco ma che sono sicuro nel giro di qualche mese porterà aria più pulita sui campi”. E proprio il nuovo numero 1 di via Allegri annuncia che il tema “avrà una priorità assoluta nel prossimo consiglio federale. Le sanzioni per la violenza sugli arbitri dovranno crescere. Dobbiamo cominciare a pensare a sanzioni nell’ordine di uno o due anni fino all’esclusione e all’allontanamento dei violenti. Stiamo avviano un percorso di ampio rinnovamento, dobbiamo dare segnali immediati. Basta negoziare sulla passione di questi ragazzi”. Ragazzi che ricorda Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione italiana arbitri, si trovano a dover fare i conti con “un problema che si protrae da anni”.
“Oggi siamo arrivati al punto zero, da qui dobbiamo ripartire per un calcio pulito e corretto. È arrivato il momento di voltare pagina – spiega il capo dell’Aia -. C’è una federazione nuova e insieme a tutte le componenti ci adopereremo per cambiare le cose che non vanno. Non ne posso più, sono anni che lottiamo. L’Aia non accetta e non accetterà più di mandare al massacro i suoi ragazzi senza che nessuno si preoccupi di dire basta a questo fenomeno”.
Per il sottosegretario Giorgetti, però, proprio “questa situazione rappresenta un punto di svolta, può essere l’occasione per la Federcalcio di cambiare la cultura sportiva con un nuovo corso che deve ispirare un nuovo sistema dei valori per educare i nostri giovani. Va fatto un esame di coscienza collettivo, bisogna guardare al futuro con idee nuove per sradicare la violenza”.

, , ,