Gragnano. Proteste dei cittadini contro il raddoppio di costi delle lampade votive al cimitero


Gragnano. Polemica sui social per una nota emanata dal Comune di Gragnano che nello specifico vieta agli utenti del cimitero di apporre sulle tombe dei propri cari lumini a batteria. “È fatto divieto assoluto – si legge nella determina dirigenziale – di introdurre all’interno del cimitero comunale di Gragnano lampade votive a batteria di ogni genere tra cui croci, cuori, ovali, ecc…”. Qualora gli utenti volessero utilizzare questo tipo di lampada votiva, che è andata a sostituire nel tempo, il classico lumino a cera bisogna rivolgersi ed acquistare dalla ditta presente nella struttura “in qualità di gestore del servizio di illuminazione votiva nel cimitero di Gragnano”. La circostanza che ha fatto infuriare molti non è il divieto di introdurre i lumini ma la possibilità di utilizzare solo quelli venduti dalla ditta appaltatrice. “La ditta – si legge è presente con l’ufficio nella struttura cimiteriale resterà l’unica ditta a cui rivolgersi per la fornitura di lampade”.
Inoltre, nell’avviso pubblicato in data 24 ottobre, si invitava gli utenti a rimuovere tutte le lampade entro i sette giorni dall’emanazione dell’atto in quanto “non compatibili con il servizio di illuminazione votiva erogato dalla ditta appaltatrice e conformi alle normative di settore vigenti in materia”. Nel caso in cui non sarebbe avvenuta la rimozione la ditta unica sarebbe stata autorizzata a rimuovere in modo coatto gli oggetti votivi. “E’ facoltà della ditta in qualità di gestore del servizio di illuminazione votiva nel cimitero di Gragnano, procedere alla rimozione delle suddette lampade qualora gli interessati non dovessero provvedere nei tempi indicati, intervenendo in modo ordinato e catalogato, ponendosi nella condizione di restituirle ai legittimi proprietari”. Tutto questo motivato da una considerazione ritenuta da tantissimi assurda. “L’introduzione all’interno del cimitero comunale di lampade votive non a norma – si legge nel testo – funzionanti a batterie autonome, costituisce un possibile rischio per i fruitori del cimitero”.