“Mai detto di essere in finale”. Si difendono così i tre studenti napoletani geni della Robotica


“Non abbiamo mai detto di essere gia’ in finale, ma che ci aspettavamo di potervi partecipare come negli ultimi quattro anni, e che il nostro sogno era di poterla disputare all’Mit di Boston anziche’ nella sede europea di Alicante, dove si gareggia collegati in contemporanea”. Davide Di Pierro, uno degli studenti del Righi di Napoli, chiarisce cosi’ la vicenda della partecipazione a Zero Robotics che ha visto aprirsi una gara di solidarieta’ conclusa ieri grazie all’intervento del presidente del Senato Casellati. “Qualcuno ha scritto cose imprecise, e poi si e’ scatenato un meccanismo frenetico. Resta il fatto che i nostri ragazzi sono in una posizione di classifica che li rende sicuri al 90 per cento di andare in finale, come del resto e’ avvenuto negli ultimi quattro anni, e che il loro sogno e’ poterla disputare in un luogo simbolo come il Mit di Boston, anziche’ ad Alicante”. Vittoria Rinaldi, preside dell’istituto Righi di Napoli, e’ amareggiata per aver letto su qualche sito web che la vicenda della gara di solidarieta’ per consentire il viaggio negli Usa degli studenti napoletani sarebbe frutto di una “bufala”. “I ragazzi, i docenti e io abbiamo sempre spiegato come stavano le cose. Se poi nei titoli qualche media ha sintetizzato troppo dandoci gia’ in finale, obiettivo che sara’ ufficializzato solo dopo aver superato lo step di dicembre, non e’ certo colpa nostra”. Gia’ ieri sera i ragazzi – accorgendosi che sul web qualcuno raccontava in modo impreciso il loro appello – avevano chiarito su Fb di non essere gia’ approdati alla finale.
E’ stato quanto meno prematuro lanciare un appello per finanziare la spedizione di tre studenti napoletani dell’Istituto tecnico industriale Augusto Righi alle finali del prestigioso torneo internazionale di robotica aerospaziale organizzato dal Mit e dalla Nasa. Dopo che nei giorni scorsi erano piovute offerte di fondi dalle istituzioni (presidenza del Senato), dalla politica (M5s) e dalle imprese (Brembo), e’ arrivata la doccia gelata del Ministero dell’Istruzione che ha precisato di aver avviato un’indagine sul caso, constatando che la classifica e’ ancora provvisoria e che comunque le finali europee si svolgerebbero ad Alicante, in Spagna, e non a Boston come era stato affermato. Dopo la frenata del Miur e’ arrivata anche una precisazione del Politecnico di Torino, coordinatore del torneo europeo della Zero Robotics Competition, che attraverso il professor Leonardo Reyneri, ha spiegato che la classifica definitiva si avra’ solo il 16 dicembre e i finalisti tra le 84 squadre in corsa saranno decretati a meta’ gennaio. Il ‘caso’ è emerso sabato scorso durante un appuntamento proprio al Righi del ciclo ‘Il sabato delle idee’, manifestazione ideata 10 anni fa da un docente e ricercatore, Marco Salvatore, approdata nelle scuole insieme a ‘Futuro remoto’. “Non e’ facile per le scuole italiane, e del Mezzogiorno in particolare competere, con le scuole dei grandi colossi economici mondiali nel settore della ricerca aerospaziale senza strutture adeguate e senza nemmeno i soldi per andare a Boston per la finale internazionale di una competizione”, ha detto a una platea di rappresentanti di istituzioni e di aziende il 17enne Davide Di Pierro, studente del quarto anno, componente con Mauro D’Alo’ e Luigi Picarella del team guidato dai docenti di matematica ed informatica Salvatore Pelella e Ciro Melcarne, iscritto all’High School Tournament di Zero Robotics, la competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale ideata dal Mit, Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con la Nasa. La competizione che quest’anno vede in gara 207 team di tutte le scuole del mondo, dall’Australia alla Germania, dalla Russia agli Stati Uniti, tra cui almeno una ventina italiane, Righi compreso. Righi che, sostiene Melcarne, e’ “in finale ormai da cinque anni”.

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