Ricatti hard alla nipote minorenne: zio a processo


Una sedicenne salernitana è rimasta vittima di un ricatto hard. Dopo essere stata contattata da ignoti attraverso profili falsi che si fingevano parenti e amici, è caduta nella trappola della rete: “Se non posti le tue foto nuda, ti rovino”. Dal suo profilo Facebook sarebbe stata rubata una foto poi ritoccata e ripubblicata, a sua insaputa, sulla sua bacheca. Nell’immagine ritoccata, la ragazza appare a seno nudo: chi ha pubblicato quella foto era in possesso di tutti gli account della minore. Un vero e proprio furto di identità. I genitori della minore sporgono immediatamente denuncia e la procura ha aperto un’inchiesta che, affidata al sostituto procuratore Roberto Penna, e attraverso sofisticate indagini informatiche, ha fatto finire a processo lo zio dell’adolescente, un uomo di cinquantasette anni accusato di tentata estorsione e pornografia minorile. Il processo, come riporta Il Mattino, davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno, si è aperto con la deposizione dei genitori della ragazza che, davanti ai giudici, hanno ripercorso la vicenda affermando che l’imputato non è un esperto di tecnologia e non sarebbe quindi mai potuto essere in grado di entrare nel profilo Facebook della nipote e rubarne i dati. La vicenda risale a dicembre del 2016 quando la minore cominciò a ricevere inquietanti messaggi da falsi profili ai quali lei stessa aveva accordato l’amicizia ritenendoli appartenere a persone di famiglia. Attraverso il nome ed il cognome di una cugina e di una zia, il ladro informatico che la procura identifica nello zio della minore cominciò a tormentare la ragazza. Senza cedere al ricatto, chiuse quel profilo facebook e ne aprì un altro con una password diversa. Fu però proprio quel nuovo profilo ad essere violato. Tra le foto pubblicate dalla minore, l’uomo ne rubò una e la ritoccò facendo poi in modo che sembrasse pubblicata proprio dalla ragazza; inevitabili i commenti e le reazioni degli amici della minore dopo la pubblicazione di quella foto in versione hot. La sedicenne sporge nuovamente denuncia e chiude anche quel suo secondo profilo. Lo zio della minore è stato incastrato da complessi accertamenti informatici in base ai quali risulta che, pochi istanti prima della pubblicazione di quella foto, aveva usato il profilo facebook della nipote. Una tesi questa, che non convince i legali dell’uomo, gli avvocati Formisano ed Oliva che, nel corso della prossima udienza, porteranno in aula un loro perito informatico.