“Il nostro è un Natale appezzottato, si festeggia senza il festeggiato”, il monito del vescovo di Acerra che attacca anche il Governo


Acerra. Il nostro è un Natale appezzottato che si festeggia senza il festeggiato. A dirlo è il vescovo di Acerra, Mons. Di Donna. “Come posso brandire il vangelo, il presepe ed il crocifisso e poi buttare fuori profughi ed immigrati? Il nostro – dice il prelato – e’ diventato un Natale ‘appezzottato’, che si festeggia senza il festeggiato, un Natale strumentalizzato da certa propaganda politica che si serve dei simboli cristiani per strumentalizzarli ipocritamente, brandendoli come spada contro gli altri. La nostra e’ una societa’ che vuole fare festa senza il festeggiato – ha tuonato – tra l’altro ipocrita, perche’ usufruisce dei vantaggi della festa, come le vacanze a scuola o al lavoro, ma non ne riconosce le origini cristiane. Ecco i natali “appezzottati”: quello negato dei regimi atei, svuotato dall’Occidente secolarizzato, o strumentalizzato”. Monsignor Di Donna, poi, si e’ soffermato sulla politica nazionale, sottolineando come si stia assistendo ”a un’opera di distrazione di massa, non saprei chiamare diversamente l’anestetizzazione di un intero popolo”. ”Ci stanno facendo credere che i migranti siano il problema numero uno – ha sottolineato – mentre un’indifferenza generale regna su problemi molto piu’ seri, che andrebbero al primo posto nell’agenda di Governo e delle altre istituzioni, come la mancanza cronica di lavoro, l’esodo massiccio dei giovani anche dalla nostra Acerra, che continuamente vanno via. Ma soprattutto, una grande indifferenza regna mentre si consuma la secessione delle regioni ricche del Nord. Capisco un certo sano federalismo, ma non a condizione che le altre regioni, soprattutto del Sud, vengano penalizzate”. Il vescovo non ha dimenticato di richiamare la tematica relativa all’inquinamento ambientale, affermando che la salvaguardia dell’ ecosistema “ormai e’ fuori programma nazionale e locale. Quante promesse del Governo – ha concluso – tra l’altro con un ottimo ministro, il generale Costa, che ha fatto tanto per le nostre terre quando era comandante della Guardia Forestale, ma attendiamo ancora le bonifiche. Tutti quelli che contro gli inceneritori perche’ ritengono non siano la soluzione al problema dei rifiuti, non spendono una parola su Acerra: gli altri non li vogliamo ma quello si deve sacrificare. E’ una citta’ martire, ma almeno ditecelo: vi dovete sacrificare per tutta la Campania, avremo una bella medaglia d’oro! E invece nessuno dice una parola”.