Legalità, Castellammare. Il sindaco scrive a Salvini ed attacca le precedenti amministrazioni


Castellammare di Stabia. Il sindaco, come promesso nei giorni scorsi, scrive al Ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo i fatti accaduti all’Immacolata. L’accensione di un manichino con uno striscione rivolto ai pentiti di camorra ha fatto balzare la città su tutte le emittenti televisive nazionali, oltre ai media locali. Stesso trattamento legittimo avuto nelle ultime ore dopo il flop della manifestazione anticamorra organizzata per ieri mattina. “Ho scritto al Ministro dell’Interno Matteo Salvini invitandolo ad elevare il livello di attenzione per il contrasto alla criminalità organizzata a Castellammare di Stabia” – dice il primo cittadino. Nel testo c’è anche un attacco alle passate amministrazioni targate Partito Democratico. “Una sfida allo Stato, che si è materializzata sotto gli occhi dei residenti del quartiere e che si ripete con cadenza annuale, a fronte della scarsa rilevanza che le hanno attribuito alcune precedenti amministrazioni”, si legge in una parte della lettera. Il Sindaco in questa circostanza racconta al Ministro dell’Interno che ciò che è accaduto qualche giorno fa avviene ogni anno. Cosa non vera, o almeno cosa non vera per le ultime tre amministrazioni elette così in ordine di tempo: Bobbio, Cuomo, Pannullo. Utilizzare il falò dell’Immacolata per lanciare dei messaggi è avvenuto ma molto molto tempo fa. “Egregio Ministro Matteo Salvini – si legge – Castellammare di Stabia, la mia Città, nei giorni scorsi è balzata agli onori delle cronache per un evento gravissimo che ha avuto luogo in un quartiere durante la festa dell’Immacolata, la ricorrenza storicamente più sentita dai miei concittadini. Uno striscione intimidatorio e un manichino sono stati appesi e dati alle fiamme insieme ad una catasta di legna. Un falò acceso in spregio all’ordinanza da me emanata per chiedere che non fossero appiccati roghi in città in occasione di una festa che tradizionalmente prevede l’accensione di fuochi che rievocano un’antica leggenda di Castellammare. Una sfida allo Stato, che si è materializzata sotto gli occhi dei residenti del quartiere e che si ripete con cadenza annuale, a fronte della scarsa rilevanza che le hanno attribuito alcune precedenti amministrazioni. In cinque sono saliti sulla catasta di legna per appendere lo striscione e poi dare tutto alle fiamme. Il tutto nonostante il piano sicurezza che tra il 7 e 1’8 dicembre a Castellammare di Stabia. E non Le sarà sfuggita neppure la mia reazione di sdegno e di condanna nei confronti di un avvenimento che evidenzia l’esistenza di quartieri in cui la criminalità organizzata continua a fare la voce grossa La mia amministrazione si sta battendo per dare un’impronta di legalità alla Città Ma dinanzi a simili accadimenti ci accorgiamo che, anche in ragione della carenza di personale nell’organico della Polizia Municipale, da soli non possiamo farcela.
Per questo motivo, Le chiedo di elevare il livello di attenzione su Castellammare di Stabia, attivandosi affinché venga incrementato l’impiego sul territorio del Reparto Anticrimine della Polizia di Stato e della CIO dei Carabinieri in modo che la gente perbene possa sentirsi al sicuro nella propria Città, terra di lavoro e di straordinarie risorse naturali e culturali. Tutto ciò anche in considerazione degli interventi che stiamo attuando in materia di mobilità attraverso la realizzazione di vaste aree di Ztl videosorvegliate che consentano di impiegare il personale di polizia locale per compiti più specifici di prevenzione. Castellammare ha tanta voglia di riscatto, e colgo l’occasione per invitarla nella mia Città, le cui eccellenze non meritano di essere oscurate da simili scempi. Conoscendo la Sua grande attenzione su tematiche così importanti, sono certo che saprà dare la giusta risposta a quanto descritto.
I cittadini di Castellammare restano fiduciosi in un Suo intervento”.

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