Reggina, la nota del Club Amaranto 1914:” Liberate la Reggina”


Era il 17 ottobre 2018….come Club Amaranto Reggina 1914
prendemmo posizione prima della partita Potenza Reggina, chiedendo chiarezza su quanto stava avvenendo, chiarezza mai avuta, dispiace dirlo, da una societa’ disorganizzata.
Ecco il perchè in segno di protesta il nostro striscione e’ capovolto contro questo modo di fare della societa’, che sta purtroppo riuscendo a fare peggio della Reggina Calcio, facendoci perdere l’ onore e la faccia davanti a tutta ITALIA.
Si parlava agli albori, appunto nell’ agosto 2015 , data della rinascita del calcio nella nostra citta’ , che si dovesse recuperare l’ onore e il rispetto…. Ci domandiamo che senso ha dare targhe in giro se poi non si è in grado di garantire l ‘ordinario e sostenere impegni assunti con dipendenti e tesserati della societa’?
Che senso ha dichiarare il pareggio di Bilancio per la stagione 2017/2018 per poi scoprire da quanto ci è stato riferito di un debito a bilancio di 326.000 euro?
Senza dimenticare l attuale situazione con possibili penalizzazioni all’ orizzonte per contributi e stipendi non pagati e lo sciopero annunciato dai calciatori con possibile partita non disputata tra circa 48 ore.
Per tutti questi motivi chiediamo un intervento del primo cittadino, perche’ si faccia garante e tuteli l’ immagine della citta’ e il futuro della nostra squadra.
Chiediamo inoltre a chi guida attualmente la societa’ REGGINA 1914 una cosa sola: LIBERATELA!!!!!
REGGIO CALABRIA VUOLE VINCERE E SOPRATTUTTO MERITA RISPETTO.
RISPETTO VANTATO DA QUESTA SOCIETA’, ma ultimamente non avuto nei confronti di chi ci ha creduto, sostenuto e contribuito economicamente con enormi sacrifici per amore della maglia e della citta’chiudendosi in un silenzio che sa’ di vergogna.
Invitiamo inolte, se mai si dovesse giocare , di riempire lo stadio Granillo per sostenere la maglia e protestare civilmente con questa societa’ , non dimenticando il lodevole comportamento avuto dai nostri calciatori e tutto lo staff tecnico , con in primis il direttore Taibi e il nostro idolo Belardi, che hanno fatto di tutto , in questa situazione non certo facile.

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