Castellammare. Scontro tra Sica e Scala nel Giorno della Memoria


Castellammare di Stabia. “Non nego ci possa essere un certo fascino del Nazismo, ma ciò si limita solo ad un primo acchitto, perchè in fin dei conti il Nazismo provò ad imitare il Fascismo Italiano (in quanto l’avvento del nazismo in Germania è di gran lunga successivo cronologicamente al Fascismo italiano), fallendo miseramente e creando qualcosa di molto diverso e distante dal Fascismo Italiano, che fù invece rappresentazione della volontà popolare, fù movimento con salde radici ideologiche e spirituali, strutturato da una ossatura culturale di alto profilo”. Questo è un estratto del post che, nella mattinata di ieri, ha postato sui social il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Ernesto Sica in occasione della Giornata della Memoria. “Non nego ci possa essere un certo fascino del Nazismo” nello specifico è questa la frase che ha suscitato polemiche sul web ricevendo numerosi commenti di critica e c’è inoltre anche chi chiede le dimissioni perchè Sica è anche presidente della commissione consiliare statuto.
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere di opposizione Tonino Scala accusando la maggioranza consiliare e l’amministrazione comunale di essere complice.
“Questa volta – dice Scala – non me la prendo con Ernesto Sica che, nel giorno della memoria, a poche ore dalla commemorazione dei fatti di Piazza Spartaco, 21 gennaio, che bagnarono Palazzo Farnese con il sangue grazie all’odio fascista, ha scritto, come da acclarata “giurisprudenza lessicale” in merito, un post farneticante. Una espressione che fa venire i brividi, ma in linea con il suo pensiero che prova ad esternare ad ogni piè sospinto, dai giocatori francesi allo striscione con le ss. Lui è così, c’è poco da fare, ma non bisogna accettarlo, bisogna contrastarlo con le armi della ragione che sembra essere svanita da chi ha vinto le elezioni amministrative. Il fascismo, il nazismo non sono pensieri, ma crimini. Il problema vero è la maggioranza che prova non solo ad ingraziarselo sulla questione dei migranti e del decreto sicurezza, ma votandolo addirittura come presidente della commissione statuto e regolamenti. E non bastano nemmeno le timide prese di posizione da parte del sindaco. Qui la vicenda è più complessa.
Mi rivolgo in primo luogo al sindaco, poi al presidente del consiglio comunale, poi ai consiglieri comunali e agli assessori. Rivolgendo loro alcune domande. Può un uomo con queste idee esercitare il ruolo di presidente della commissione statuto e regolamenti? Può una maggioranza consiliare seguire queste farneticazioni addirittura andando oltre il decreto sicurezza? Qui è necessaria una presa di posizione chiara, non bastano più i post, i comunicati con i quali si prendono le distanze. Siamo di fronte a delle affermazioni che vanno contro la Costituzione, che ledono il buon senso, che provano a revisionare la storia di questo Paese condizionando la Città medaglia d’oro al valore civile per la Resistenza. L’indifferenza generale e collettiva di questa maggioranza, è come il silenzio complice di Caino che esclama: “A me che importa?” Il me ne frego fascista dovrebbe essere sostituito con il mi sta a cuore non solo per le sorti di questa terra, ma la sua anima che necessita attenzione. Mi sembra una sorta di rifiuto a voler imparare dai propri errori, quelli causati dalla follia umana. Ciò che é accaduto e che accadrà ancora, le continue provocazioni e affermazioni di un pensiero sconfitto dalla ragione umana che per fortuna vince sempre, sono uno schiaffo al buon senso e ai valori connaturati nell’io più profondo della nostra città che non può essere mortificata continuamente con l’aiuto di alcuni e con il silenzio complice di altri che rimangono spettatori. C’è poco da fare: siete complici”.