Napoli. Si fingevano carabinieri per rapinare case e negozi: arrestati da quelli veri


Napoli. I Carabinieri della Stazione di Napoli Marianella, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, Settima Sezione, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 6 soggetti già noti alle Forze dell’Ordine, per i reati di rapina, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e detenzione illegale di segni distintivi in uso ai corpi di Polizia. Gli arrestati sono: Abbagnano Maurizio, classe 1981, Castaldo Antonio, classe 1976, Maddaloni Marco, classe 1985, Palmieri Giuseppe, classe 1986, Palumbo Domenico, classe 1976 e Thomas Brynley Luca, classe 1985. Le indagini dei militari hanno preso il via dopo la commissione da parte degli arrestati, lo scorso settembre, di una violenta rapina in abitazione di San Carlo Arena. Uno di essi, travestito da Carabiniere, ha simulato di dover effettuare un controllo nell’abitazione e appena è riuscito ad entrare nel cortile della villa lo hanno raggiunto di corsa gli altri quattro complici. Tutti con il volto travisato da maschere “Anonymus”, hanno puntato più volte una pistola alla tempia della vittima e l’hanno costretta a consegnare denaro, gioielli e orologi di valore. Poi sono fuggiti in fretta e furia per le campagne retrostanti poiché stavano arrivando pattuglie dei Carabinieri. Le indagini sono state subito avviate dai militari della Stazione Napoli-Marianella i quali, anche grazie alla visione di numerose telecamere di videosorveglianza, hanno identificato tutti i presunti responsabili e individuato i mezzi da loro utilizzati. Nel corso delle investigazioni i militari hanno ricondotto alla banda anche la commissione di un’altra rapina in abitazione del quartiere Arenaccia e di una rapina commessa lo scorso ottobre in una sala scommesse di via Santa Maria a Cubito nel corso della quale avevano sottratto 5.000 euro. Anche in quest’ultima i malviventi si erano presentati come Carabinieri, simulando una perquisizione domiciliare. Nella circostanza, avevano parcheggiato la loro auto, con un lampeggiante blu sul tetto, sotto l’abitazione della vittima e poi, nel corso della finta perquisizione, mentre due di loro bloccavano i presenti sotto la minaccia di due pistole, gli altri rovistavano nell’abitazione riuscendo ad appropriandosi di 3.000 euro, alcuni orologi Rolex e di gioielli. Anche in questo caso i rapinatori, avvertiti dal palo, si erano dati alla fuga poiché stavano per giungere sul posto pattuglie dei Carabinieri. La vittima ha compreso di essere stata rapinata da finti militari solo quando ha visto arrivare in casa quelli veri. Le indagini hanno inoltre permesso di evitare che i componenti della banda riuscissero a portare a termine ulteriori furti e rapine in abitazione già pianificati. Le indagini proseguono poiché gli inquirenti ritengono che gli arrestati abbiano commesso ulteriori rapine con le medesime modalità.