Castellammare. Tornano a casa gli autori del “falò anti pentiti” dell’Immacolata

Manichino-Immacolata

Castellammare di Stabia. I tre maggiorenni del “falò anti pentiti” al quartiere Savorito sono tornati a casa. I tre nel corso dell’interrogatorio davanti al gip del tribunale di Torre Annunziata si sono difesi dicendo di voler “solo vincere la competizione con gli altri quartieri, attirando l’attenzione” e quindi niente camorra e niente messaggio ai pentiti. Il gip li ha creduti e quindi Francesco Imparato, Antonio Artuso e Fabio Amendola, i tre giovani di 24, 18 e 31 anni, difesi dall’avvocato Francesco Schettino, hanno ottenuto la revoca della misura cautelare di divieto di dimora fuori dalla Campania con quella di obbligo di firma al commissariato. Il provvedimento li aveva colpiti la scorsa settimana perché secondo le indagini della polizia quello striscione con la scritta “Cosi devono morire i pentiti, abbruciati” e il manichino impiccato era un chiaro messaggio della camorra. In particolare del clan Imparato, che controlla attraverso il boss Salvatore Imparato e  “Zi Peppe” Michele Imparato rispettivamente zio e padre di Francesco Imparato uno dei tre colpiti dal provvedimento. Intanto, per altri due minorenni il fascicolo è all’attenzione della procura per i Minorenni di Napoli, che non ha ancora chiuso le indagini né chiesto l’applicazione di misure cautelari. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK