Lautaro Martinez non fa rimpiangere Icardi, l’Inter passa 0-1 a Vienna


All’Allianz Stadion di Vienna il Rapid ospita l’Inter per l’andata dei sedicesimi di Europa League. Dopo il caso Icardi, al centro dell’attacco nerazzurro c’è Lautaro Martinez e la fascia di capitano è al braccio di Handanovic. Sulla fascia destra torna Politano, supportato alle spalle da Cedric, squalificati invece Skriniar e Brozovic, al loro posto rispettivamente Miranda e Borja Valero. Il primo tempo è tutto a strisce nerazzurre, con gli uomini di Spalletti che girano velocemente palla e costringono i padroni di casa a chiudersi nella propria metà campo. Il primo squillo del match è di Perisic con una punizione che finisce alta sopra la porta degli austriaci. Al 39′ la svolta della partita: Perisic goffamente cade in un tentativo di dribbling, sopraggiungere Lautaro Martinez, bravo ad anticipare Thurnwald, il quale commette fallo sull’ex Racing in area commettendo fallo da rigore. Sul dischetto si presenta proprio Lautaro che con una soluzione potente e centrale porta l’Inter in vantaggio. Al 45′ l’argentino prova il raddoppio da calcio d’angolo, stoppa di petto e gira al volo di destro, ma Strebinger si fa trovare pronto e Lautaro sulla respinta manda fuori. Nel secondo tempo calano i ritmi e l’Inter cerca di congelare il risultato, il Rapid dal canto suo prova a riaprirla e va vicina al pari al 65′ con Knasmüllner che gira col destro un bel passaggio di Berisha, ma Handanovic tiene a galla i suoi. Dieci minuti più tardi Nainggolan prova a chiudere il discorso partita e qualificazione, il belga da posizione interessante prova il destro, ma la palla finisce a lato. Nell’Inter entrano Candreva, D’Ambrosio al posto di Politano e Nainggolan, per dare forze fresche e mantenere il vantaggio. Si conclude 0-1 per l’Inter, vittoria importante e meritata che, a meno di colpi di scena inattesi, spiana la strada ai nerazzurri verso gli ottavi. Bel primo tempo dei nerazzurri che calano però nella ripresa, ma la differenza tecnica è evidente e l’Inter ne esce vincitrice.

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