L’Hitachi Rail Italy investe in Calabria, ma la regione è isolata dal resto d’Italia


L’Hitachi Rail Italy si riconferma il colosso mondiale nella costruzione dei treni a livello nazionale ed internazionale. Le sedi di Napoli, Pistoia e Reggio Calabria, danno vita ai piu’ grandi e innovativi vagoni di treni e metrò di tutto il mondo. Sembrerebbe una beffa, soprattutto per quest’ultima città, considerando che la stessa si ritrova servizi di trasporto a dir poco imbarazzanti. La tratta ferroviaria jonica calabrese è una delle peggiori d’Italia, con  vagoni d’altra epoca e la bassissima velocità che gli stessi ci impiegano per raggiungere determinate destinazioni. In Calabria, la situazione è drastica, la tratta Reggio Calabria-Cosenza, vede piu’ di 2 ore e 30 di viaggio, un’utopia pensando che Napoli-Roma impiega circa 1 ora e mezza. Una vera e propria agonia per i molti passeggeri che settimanalmente sono costretti a viaggiare per lavoro. Lasciando la regione, per raggiungere la capitale d’Italia, dalla medesima città reggina, ci vogliono circa 7-8 ore. Ciò che tutti i passeggeri hanno notato nel corso di questi anni, è che la velocità aumenta dopo Napoli. Una situazione che rende la Calabria, per l’ennesima volta e nell’ennesimo ambito, isolata dal resto dell’Italia. Una barzelletta, considerando che Trenitalia si è affidata alla sede di Reggio Calabria per la costruzione dei nuovi treni regionali. Uno schiaffo a tutti i calabresi che spesso vedono sfilare d’avanti agli occhi innovativi treni che però andranno ad essere impiegati in altre città.

Dalle innovative metropolitane driverless di Milano, Roma, Taipei, Riyadh, Copenaghen, Honolulo, Salonicco, alle carrette che i pendolari calabresi sono costretti a vivere giornalmente.

L’Hitachi Rail Italy ha investito al Sud, dando lavoro a piu’ di 2 mila persone, tra i quali molti tecnici che hanno trovato così lavoro senza dover abbandonare la propria città. Un investimento che ha portato grandi soddisfazioni alle città. L’investimento fatto dalla società giapponese dovrebbe essere preso come esempio da tante altre industrie e imprese. Ma fino a quando la Calabria rimarrà isolata dal resto d’Italia, non si potrà parlare di progresso.

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