Mahmood: “Dietro la mia vittoria c’è un lavoro di anni”


Parla il vincitore dell’ultima edizione di Sanremo Mahmood ai microfoni fi RTL 102.5. “Mi fa strano essere chiamato ‘personaggio del momento’, non riesco ancora a realizzare. Sono soddisfatto perché la gente che non mi conosce, magari, pensa sia nato tutto da Sanremo ma in realtà dietro c’è un lavoro di anni in cui ho scritto pezzi per me e per altri e sono molto orgoglioso del lavoro e trovarmi qui mi fa un po’ strano ma era quello che volevo da sempre. L’ho cercato, ci ho lavorato, ho tenuto duro e questa cosa mi dà la speranza che quando uno si impegna davvero i risultati poi arrivano”. Lo ha detto il vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo Mahmood ai microfoni di RTL 102.5. Soffermandosi sulla possibilità di partecipare all’Eurovision, il cantante ha anticipato che la risposta arriverà entro poco tempo sottolineando che “ci abbiamo messo la testa ieri, quindi si tratta di attimi e poi potrò dirvi”. Il vincitore della competizione canora sanremese è tornato anche sulle sue origini e sulla figura paterna messa al centro del suo brano ‘Soldi’: ”Devo molto a Milano”, ha detto aggiungendo che la città è presente “nei miei pezzi, nelle mie descrizioni, mi ha fatto da culla della musica e mi ha ispirato tanto. La figura del padre? Nel mio mondo interiore l’ho vista sempre come, non so, quello che doveva fare un po’ da ‘boss’ della famiglia. Nel mio caso l’ha fatto mia madre Anna che mi ha fatto sia da madre che da padre. Mahmood ha poi sottolineato di aver “vissuto un’infanzia e un’adolescenza bellissima. Non ho nulla da rimpiangere, ma mi sarebbe piaciuto conoscere meglio certe tradizioni, certi aspetti di una cultura che conosco meno. In Egitto sono stato due volte, una volta ad otto anni. Mi sarebbe piaciuto conoscere di più le radici, magari lo farò in futuro, non mi precludo nulla”. “Faccio il cantante e cantautore – ha concluso Mahmood – e sono consapevole del fatto che la mia musica possa piacere o non piacere. Io le critiche le accetto tutte, veramente, ma solo se sono costruttive perché così posso imparare anche io. Sono ancora agli inizi e devo ancora imparare tanto di questo mestiere e mi servono le critiche costruttive. Quindi agli italiani prego solo di farmi delle critiche che abbiano delle fondamenta e non a caso”.