Omicidio Materazzo, solo un teste della difesa su tre oggi presente in aula


Omicidio Materazzo: i testi della difesa convocati per testimoniare al processo che si sta celebrando nei confronti di Luca Materazzo non si presentano, il presidente della Corte d’Assise chiede ai difensori di stilare una lista di testimoni da ascoltare durante la prossima udienza. Battuta di arresto, oggi, nel processo per l’omicidio dell’ingegnere Vittorio Materazzo, ucciso davanti la sua abitazione, a Napoli, il 28 novembre del 2016. Dei tre testimoni convocati dalla difesa dell’unico imputato, Luca Materazzo, fratello della vittima, se ne è presentato solo uno. A rispondere alle domande del pm e degli avvocati, nell’aula 115 della Corte di Assise di Napoli, è stato un assistente capo della Polizia di Stato, in servizio nel commissariato San Ferdinando, che la sera del 28 febbraio 2016, insieme con un collega, si recò a casa di Vittorio Materazzo su richiesta di quest’ultimo, dopo una lite con Luca. Il presidente della Corte di Assise Giuseppe Provitera, dopo l’escussione del testimone, ha chiesto a due nuovi avvocati dell’imputato, Alessandro Motta e Concetta Chiricone (fino ad ora sono 15 gli avvocati che si sono avvicendati nella difesa dell’imputato) di presentare una lista di testimoni da ascoltare nella prossima udienza. La lista è composta da otto testi, redatta dagli avvocati e dall’imputato durante una sospensione di 10 minuti concessa dal Giudice. Nel corso della prossima udienza, fissata per il 7 marzo, i legali di Luca Materazzo, dovranno sciogliere la riserva anche riguardo i due testimoni oggi assenti.

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