Il rapper Lucariello in corsa per un seggio a Bruxelles con il M5S


Luca Caiazzo, in arte Lucariello, noto rapper napoletano classe ’77 è in corsa per un seggio al parlamento europeo con il Movimento Cinque Stelle. Ad annuncialo è l’artista attraverso un post su Facebook. “Io ci credo” e cinque stelle in sequenza. In un lungo post Facebook, che noi riportiamo integralmente, Lucariello spiega le ragioni della sua candidatura. La sua proposta, come quella degli altri candidati, dovrà essere vagliata ma non si sa se dalla piattaforma Rousseau o da Luigi Di Maio che, in qualità di capo politico, avrà la possibilità di scegliere i capilista delle cinque circoscrizioni.
“Ho avanzato la mia proposta di candidatura al Parlamento Europeo con il Movimento 5 Stelle – scrive Lucariello – In questi anni ho girato tanto, ho visto le ingiustizie e i talenti sprecati, la bellezza e la forza della mia gente. Mi sono sentito tradito dalle ideologie e dai partiti che non sono più capaci di dare risposte, ho trovato nel Movimento una nuova speranza attiva. Troppi sono bravi a lamentarsi e indignarsi, pochi vogliono impegnarsi e trovare soluzioni, per questo ho deciso di metterci il cuore e la faccia. Se deciderete di portarmi in Europa la partita che mi interessa è quella del Sud. Bisogna semplificare e incrementare l’accesso ai fondi europei per i giovani residenti al sud. Ho visto troppi ragazzi pieni di idee e capacità andarsene all’estero. Gli standard qualitativi delle scuole devono essere uniformati a livello europeo, nei contesti difficili i bambini devono essere seguiti insieme ai genitori dai primissimi mesi di vita. Le carceri minorili sono piene di ragazzi semi-analfabeti che trovano nel mondo criminale l’unico orribile luogo dove esprimere le proprie ambizioni. Per i burocrati e i grandi gruppi finanziari che monopolizzano le istituzioni europee siamo solo numeri. Diritti sociali, sanità, scuole, sono solo cifre di un saldo. L’importante compito del nuovo Parlamento Europeo sarà quello di rendere l’Europa una grande Madre che ascolti con maggiore attenzione proprio quei figli che sono in difficoltà”.