Napoli. Processo Materazzo: Luca assente in aula per la prima volta


Luca Materazzo è un vero detenuto modello nel padiglione Firenze del carcere di Poggioreale. Accusato di aver ammazzato il fratello Vittorio, cinquantuno anni, con quaranta coltellate, Luca offre la propria umanità e la propria esperienza giuridica per supportare gli altri detenuti. Un comportamente impeccabile quindi e a testimoniarlo sono i volontari dell’associazione “La mansarda”, il cui punto di riferimento è Samuele Ciambriello che ricorda la dedizione di Materazzo nei confronti dei più deboli e insicuri nel carcere napoletano. Parla di un detenuto sempre presente e partecipe alle iniziative sociali, punto di riferimento per gli altri detenuti che supporta sia da un punto di vista fisico che culturale.
Il giorno della sentenza è prevista tra aprile e maggio e ieri mattina, nell’aula 115, Luca Materazzo non si è presentato. Non era mai accaduto che l’imputato fosse assente; presenti i suoi legali, gli avvocati Concetta Chiricone e Alessandro Motta che fanno richiesta da un lato di rinunciare a tutti i testi della difesa, dall’altro – ai sensi dell’articolo 507 del codice di procedura penale – di ascoltare il consulente della difesa al quale era stato formalmente rinunciato. A questa seconda richiesta, come riporta Il Mattino, si sono opposti il pm Francesca De Renzis e gli avvocati di parte civile Arturo ed Enrico Frojo (che assistono la moglie dell’ingegnere ucciso). La richiesta è stata rigettata dal giudice Provitera in quanto sarebbe impossibile ripescare la testimonianza del consulente. Il prossimo 21 marzo è previsto l’esame dell’imputato che sarà tenuto a rispondere alle domande delle parti e del giudice.
ll processo è oramai alle ultime battute e punta a ricostruire un dramma tutto interno alla famiglia di viale Maria Cristina di Savoia. Luca avrebbe ucciso Vittorio con oltre quaranta coltellate, dopo aver messo a punto un piano delittuoso studiato per anni. Cinismo e premeditazione da parte del più piccolo di famiglia: violenza brutale, fredda, contro il fratello maggiore che aveva assunto su di sé la responsabilità dell’azienda e dei beni di famiglia.