Spalletti: “La squadra ha una sua identità, partita non decisiva”


Finita l’avventura europea, l’Inter torna a concentrarsi sul campionato, attesa da una partita mai banale, domani sera a San Siro ci sarà il derby che, oltre al prestigio cittadino, metterà in palio il terzo posto. Spalletti presenta la stracittadina rilasciando prima dichiarazioni a Inter TV: “Quando si fa una brutta prestazione, di solito nella partita successiva certi meccanismi non si ripetono. Il derby è sempre una partita difficile. Bisogna anche recuperare da tutte queste partite. Milan? Forte, pratico, allenato bene, sa essere squadra e abbassarsi per aspettare l’avversario senza scomporsi. E’ cresciuto molto. Eintracht? C’è rammarico e dispiacere, potevamo fare di più all’inizio del match. All’andata avevamo dimostrato c’erano le possibilità per proseguire in Europa. C’erano però delle difficoltà oggettive e ci prendiamo tutto il tempo per pensare cosa modificare”. Successivamente inizia la conferenza stampa, il primo tema è sulla partita di giovedì: “Dispiace per quello che è successo, poi però si vanno a fare diagnosi e valutazioni corrette. Le motivazioni per le quali si potesse essere al di sotto delle nostre possibilità ci sono. Giovedì siamo entrati male in partita. A Francoforte avevamo visto che potevamo passare il turno contro un avversario forte. Ora vanno ristabiliti compiti e ruoli, bisogna rimettere tutto in ordine per quelle che sono le decisioni da prendere. Accettiamo le emozioni e il dispiacere, ma diventa fondamentale che la squadra riacquisti le proprie capacità di giocare a calcio, nonostante il poco tempo a disposizione”. Su quanto sia importante arrivare davanti al Milan: “Vogliamo arrivare prima di chiunque altro, il Milan è una società forte, noi vogliamo entrare tra le prime quattro. Se possibile vogliamo arrivare terzi o anche secondi”. Su Nainggolan: “Non sarà neanche in panchina”. Sulla gara d’andata: “Di match ne sono stati giocati tanti. Non è a una sola partita che dobbiamo guardare. La squadra ha fatto vedere di avere una sua identità. All’andata gara in totale equilibrio, nel finale poi siamo riusciti a portarla a casa. Sia io sia Gattuso vogliamo vincere il derby. Decisiva per la volata Champions? Ci si porta sempre le scorie dietro, per la prestazione prima di tutto, ma poi bisogna trovare la fiducia e la voglia di esibire cose differenti. Ci sono i presupposti perché questa non diventi una gara decisiva. Ripeto: chiaro che qualche problema, in caso negativo, te lo crea e per questo bisogna vincere”. Su Piatek: “Èun attaccante fortissimo, ma ragiona giustamente di reparto e non individualmente. Ormai non si marca a uomo e vedremo in che zona si andrà a mettere”. Sulla mancanza di un’identità precisa dopo Natale: “Sono cose che succedono a tutti. L’entusiasmo o il dispiacere dei risultati comportano delle conseguenze positive o negative. Le qualità individuali, nel metterle a disposizione tutte, un po’ di differenza la fanno. Perisic nell’ultima partita ha fatto la differenza quando ha dato disponibilità di giocare nonostante una condizione non perfetta. Vero che abbiamo fatto una brutta prestazione e per questo dobbiamo fare e lavorare meglio con lucidità”.

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