Con Giacomo Battaglia va via un’altra parte della Reggio Calabria vera


Capita spesso che il cielo faccia da cornice ad una giornata ‘No’, uno di quei giorni nel quale ogni minima figura ti sembra surreale, come quando sei dentro un sogno, pronto a risvegliarti da un momento all’altro. E’ esattamente quello che è accaduto tra le giornate dell’1 e 2 aprile a Reggio Calabria, quando Giacomo Battaglia si spegneva, all’età di 54 anni, dopo un lungo coma. Un clima surreale ha accompagnato la lunga veglia della città a SUO figlio Giacomo. Dalla notizia della morte al giorno del funerale, Reggio Calabria si è fermata. Chiudendo gli occhi e ripensando al recente passato, solo in occasione della triste e altrettanto precoce morte del Sindaco Italo Falcomatà, la città reggina si era chiusa nello stesso dolore. Giacomo e Italo, due uomini che hanno portato in alto il nome di Reggio Calabria in due dei momenti piu’ tristi della storia cittadina. Due personaggi che sono entrati di diritto a far parte della ‘Hall of Fame’ della città. Chiudendo gli occhi appare subito il loro volto, sempre sereno e tranquillo; quasi come un padre che canta la ninna nanna al proprio figlio prima di abbandonarlo alle braccia di Morfeo.

“Chi non ride è fuori moda” -recitava sempre Giacomo, in ogni occasione il suo sorriso spiccava su tutto. Un sorriso che incoraggiava chiunque lo incontrasse, senza nulla chiedere in cambio, Giacomo era così. Era vero. L’ultimo saluto della sua città, della sua amata città, è stato altrettando da clima surreale. Come se da un momento all’altro la terra volesse dire “Svegliatevi, questo è un incubo“.

Quando nei motori di ricerca appare “Miseferi e Battaglia E’ STATO un duo comico” che forse si assume la consapevolezza che il clima è piu’ che reale. Quando Gigi Miseferi pronuncia tra una lacrima e l’altra che “Oggi sono morti Miseferi e Battaglia” che il dubbio diventa realtà, una triste e dura realtà. Le lacrime dei presenti al funerale e alla camera ardente sono come una sorta di ringraziamento fatto a Giacomo. Nella mente di TUTTI, quando il parroco sussurrava le parole dell’ultimo saluto, scorrevano i ricordi passati con Giacomo. Dalle istituzioni cittadine, ai rappresentati delle maggiori squadre sportive. Persino Tony Marino, simbolo della città reggina, ha voluto omaggiare l’amico Giacomo con un gesto che ha fatto tremare il cuore di tutti i presenti. In silenzio, perchè il bene si fa il silenzio, senza alcun palcoscenico.

Se con Giacomo è morto anche l’amico fraterno Gigi, lo stesso ci permetterà di correggerlo: con Giacomo è morta gran parte di Reggio, quella Reggio orgogliosa di esistere, quella Reggio VERA…

Foto: Antonello Diano

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