Le mamme del quartiere Villa scrivono al Presidente della Repubblica: “Ci aiuti, qui lo Stato è assente”

Mattarella-Varo

Napoli. Dopo l’agguato di due giorni fa, nel quale è morto il 57enne Luigi Mignano davanti al nipotino di 3 anni, le mamme del Rione Villa scrivono, insieme al presidente della Fondazione Famiglia di Maria, attiva nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, al Capo dello Stato Sergio Mattarella chiedendo che Napoli venga messa al centro delle priorità della agenda di Governo.”Egregio Presidente – scrivono nella lettera pubblicata dal quotidiano Il Mattino – ci rivolgiamo a Lei perché è il Capo dello Stato, il garante della Costituzione, esempio di impegno e lavoro costante contro ogni forma di criminalità. Ci rivolgiamo a Lei, perché ieri ci siamo sentite abbandonate dallo Stato, da chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza e la legalità. Ci rivolgiamo a Lei, perché ieri a San Giovanni a Teduccio, periferia est della città di Napoli, alle ore 8.45, nei pressi di un cancello della scuola, tanti colpi di pistola hanno ammazzato un uomo e ferito un secondo, sotto gli occhi innocenti di un bambino di 3 anni! Sotto gli occhi di una comunità, alunni, docenti, dirigenti scolastici, associazioni, parrocchie, genitori che quotidianamente rappresentano il “vero esercito della bellezza”. Mentre scriviamo, tante sono le emozioni: dolore, rabbia, a volte paura, ma anche speranza e fiducia in Lei che non crediamo ci abbandonerà. Non possiamo tirarci indietro, dobbiamo avanzare insieme per cambiare il volto di questa periferia dove l’assenza dello Stato rafforza la criminalità”. Lo Stato – dicono – è il sostantivo più volte ripetuto in queste ultime ore, però accompagnato dall’aggettivo “assente”. Ed è proprio così, lo Stato è assente se si spara alle 8.45 davanti ad una scuola. Ci sentiamo invisibili, barcolliamo tra le incertezze se noi mamme ci chiediamo se sono ancora sicure le strade per accompagnare i nostri figli a scuola, in Fondazione Famiglia di Maria o in parrocchia. Le associazioni, le parrocchie e anche gli studenti ci sono sul territorio, fanno cose belle e concrete, spesso si sostituiscono allo Stato. Ma è giusto? Questo recita la nostra Costituzione? Crediamo che in periferia non si possa rinunciare ad essere liberi”. “Napoli sta cambiando e vuole cambiare. Non possiamo farlo da soli. E arrivato il momento di una vera sfida, di una mobilitazione corale, che il Governo metta come priorità della sua agenda politica Napoli e la lotta alla criminalità. Sono anni di passerelle e promesse, è il tempo dei fatti, come dicevano i nostri nonni “le chiacchiere non riempiono le pance”Investimenti culturali, prevenzione sociale, sicurezza, serve una strategia nazionale condivisa per far crescere il seme della giustizia sociale. Serve lavoro che sottragga braccia alla camorra. Dove sono gli agenti promessi da Salvini? Venite a “sporcarvi le mani sul territorio”, a sradicare le illegalità quotidiane. Caro Presidente Mattarella, non ci abbandoni, accolga il nostro appello. Lo Stato c’è se fa la sua parte. Grazie, Presidente Mattarella, per fortuna che c’è Lei”.