Napoli. Consigliere Borrelli aggredito a via Vetriera da parcheggiatore abusivo


“Oggi il consigliere Francesco Emilio Borrelli è stato nuovamente aggredito dai parcheggiatori abusivi – denuncia il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini – davanti al Teatro Delle Palme. E’ intervenuta la polizia municipale ma oramai questi delinquenti si sentono impuniti e sono sempre più pericolosi. Nessuno di loro da quando il ministro Salvini ha annunciato la legge con gli arresti ha fatto un solo giorno di galera”. “Sono criminali e si comportano da tali. E’ l’ennesimo caso di violenza perpetrata ai miei danni dai parcheggiatori abusivi. I loro metodi intimidatori non mi fanno paura”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli aggredito martedì con una testata da un parcheggiatore abusivo mentre documentava la loro attività in via Vetriera, nei pressi del cinema Delle Palme nella zona dove fu ucciso anni fa Maurizio Estate. “Ho provveduto a contattare le forze dell’ordine in seguito all’aggressione ma l’aggressore si è dileguato anche se l’ho filmato e sono in grado di riconoscerlo. Sono dei vigliacchi che fanno affari d’oro grazie alle estorsioni agli automobilisti, rendendo invivibili le città. La realtà di via Vetriera è pienamente rappresentativa. Scooter parcheggiati senza alcun rispetto del codice della strada e addirittura un mobiletto contenente le chiavi delle auto affidate ai parcheggiatori nei pressi del parchimetro. Invece di pagare al comune la gente paga a loro. Questo scenario simboleggia la prepotenza delinquenziale di questi soggetti che si sentono pienamente padroni del territorio e la complicità di troppi cittadini”. “Uno dei parcheggiatori abusivi mi ha detto che alcuni dei suoi clienti sono i magistrati che abitano nella zona. Mi documenterò in merito. Qualora fosse vero saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Ogni contatto tra il mondo della giustizia e l’universo dell’illegalità è assolutamente inaccettabile. Se emergeranno effettivamente dei rapporti chiederò al ministero della Giustizia di avviare un procedimento disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti”, conclude Borrelli.