Violentava la figlia della moglie: infermiere a processo


“Veniva di notte e si infilava nel mio letto. Mi sfilava il cuscino da sotto la testa e me lo metteva in faccia per non farmi urlare. Poi iniziava a toccarmi”. E’ il racconto choc di una ragazza, vittima di violenza sessuale da parte del secondo marito della madre. Ieri quella ragazza, oggi maggiorenne, è entrata in un’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a testa alta e si è costituita in giudizio, assistita dall’avvocato Vincenzo Russo, nel processo a carico del suo orco, un infermiere di 55 anni di Marcianise e residente a Recale.
Al via dunque l’udienza per l’infermiere di una nota clinica del casertano, per il quale è stato disposto il giudizio con immediato, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia della sua seconda moglie. nella prima udienza si sono solo costituite le parti con il processo che è stato rinviato a metà settembre. Il 55enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Ferraro, è agli arresti domiciliari. Una vicenda agghiacciante quella che che lo ha coinvolto, una storia di abusi durati 15 anni fino a quando la ragazza non ha trovato la forza di denunciarlo e farlo arrestare. Prima si infilava nel suo letto, quando la giovane era poco più che una bambina, palpandole il seno, il sedere e le parti intime. Poi quando è diventata maggiorenne e l’uomo è andato via di casa ha continuato imperterrito nel suo gioco perverso ed ossessivo fatto di messaggi a dir poco osceni in cui avrebbe dichiarato espressamente di “essersi masturbato pensando a lei”. Adesso per il 55enne è iniziato il processo.