Napoli, basta “comandanti” e falsi eroi: ora i tifosi supportino Ancelotti, la squadra e la maglia azzurra


Il calcio, anzi o’pallon, per il tifoso napoletano è religione: a Napoli, lo stadio San Paolo è una sorta di tempio da venerare (nonostante le condizioni della struttura) e i protagonisti in campo le divinità. Per il tifoso del Napoli tutti coloro che indossano la maglia azzurra o guidano la squadra dalla panchina, diventano, purtroppo, immediatamente dei miti. Purtroppo perché questo amore folle del tifo azzurro, alcune volte, porta a delle delusioni cocenti. Le ultime in ordine di tempo, Higuain e Sarri, entrambi adorati ed entrambi odiati nel momento in cui hanno lasciato l’azzurro per approdare dal nemico giurato. Senza analizzare il caso Pipita, quello del tecnico resterà per sempre un tradimento, un’infamata che mai riusciranno a perdonare. Tutte quelle belle parole dell’ex Comandante, “Andiamo a conquistare il palazzo”, “abbiamo perso lo scudetto in albergo” con chiaro riferimento alla partita tra Inter e Juventus, le ha portate via il vento con una soffiata improvvisa e dolorosa. E la rabbia dei napoletani, sotto questo punto di vista, è sicuramente giustificata. Certo, stiamo parlando di professionisti che ad oggi pensano soltanto allo stipendio e nient’altro, e proprio perché Sarri è un ottimo professionista forse quella parte da eroe o da “Masaniello” poteva risparmiarsele. Perché senza quelle parole, alcune volte cariche di odio nei confronti dei bianconeri, il tifoso del Napoli non avrebbe reagito in quel modo proprio perché il caro vecchio “pallon” si è trasformato in un sistema privo di sentimenti. Dunque, queste dure lezioni che servano per il futuro: purtroppo, affezionarsi ad un calciatore o ad un allenatore è diventato inutile. Per i romantici napoletani sarà complicato abituarsi a questo ma va assolutamente fatto. Basta idolatrare falsi eroi, dal prossimo campionato bisognerà venerare solo la maglia.
Detto questo, dunque, al tifoso azzurro resta solo una cosa da fare: mettere una pietra sopra al passato, dimenticare ciò che è successo e schierarsi completamente attorno al proprio allenatore, alla squadra e anche al presidente De Laurentiis nonostante le solite dichiarazioni senza senso. E a proposito di allenatore, forse l’anno scorso tanti sostenitori del Napoli non hanno ben capito chi siede e siederà per i prossimi anni sulla panchina azzurra, alcuni hanno davvero avuto il coraggio di profanare il nome e la carriera di un tecnico formidabile. Carlo Ancelotti al suo primo anno a Napoli non avrà vinto alcun trofeo ma le critiche, alcuni insulti e addirittura schieramenti sarristi sono stati veramente senza senso. Mister Champions è il miglior allenatore del mondo e uno dei più vincenti della storia del calcio, senza se e senza ma. Ed è l’allenatore del Napoli, solo questo dovrebbe essere motivo d’orgoglio.
L’anno prossimo, con il mercato che sta per portare sotto al Vesuvio giocatori di primo livello, i tifosi azzurri dovranno tornare ad essere il 12esimo uomo in campo, dovranno nuovamente infuocare il San Paolo e spingere la squadra verso quel benedetto (o maledetto) scudetto. E magari vincerlo contro chi qualche tempo fa si era autoproclamato eroe popolare potrebbe avere ancora più gusto.