Campania. Santobono e San Giovanni Bosco tra i premi “Buona Sanità”


Ci sono l’ospedale pediatrico Santobono, il presidio San Giovanni Bosco, il Cto, il Cotugno. Sono solo alcune delle strutture che hanno ricevuto il premio “Buona Sanita’”, giunto alla seconda edizione, su iniziativa del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, per essersi distinti nel proprio lavoro. Segno che, nonostante liste d’attesa che a volte sembrano infinite, disservizi e malumori, in Campania c’e’ una sanita’ che funziona. Cosi’ ad Annamaria Minicucci, a capo del Santobono, e’ stata consegnata una targa per il caso di Noemi, la piccola raggiunta a un polmone da un proiettile vagante, curata nell’ospedale pediatrico, anche con il supporto di medici giunti da altre strutture. “Non ha funzionato solo la sanita’ – ha affermato Minicucci – ma anche la rete tra gli ospedali”. Non e’, infatti, inusuale, che in caso di necessita’ i medici e il personale ospedaliero in generale vadano laddove c’e’ piu’ bisogno. Soprattutto, come ha evidenziato il numero uno dell’ospedale per bambini, “viene curata anche la persona”. “Le ferite del corpo guariscono – ha sottolineato – quelle della mente non sempre, possono durare anche tutta la vita. Quindi e’ importante anche curare la persona”. Sotto i riflettori per un caso di buona sanita’ anche il San Giovanni Bosco, nell’occhio del ciclone per le formiche che a piu’ riprese si sono viste in ospedale, a partire dal caso di una paziente intubata, lo scorso novembre, che ne era ricoperta. E ancora nel gennaio scorso, quando, nonostante l’inverno, si sono viste nei reparti. Atti “vandalici”, come piu’ volte sono stati definiti, che hanno portato a un’indagine della magistratura. Oggi quell’ospedale ha, invece, ricevuto un premio per il caso di un paziente 93enne, operato, nell’aprile scorso, dal chirurgo Angelo Sorge, direttore del Day Surgery, per una tripla ernia. “Si e’ raccontato solo il negativo di un ospedale che, invece, ha prodotto salute e salvato vite umane – ha detto Sorge – ora ci si accorge che funziona. Siamo l’unico Day Surgery autonomo, in Campania, assieme a quello di Caserta. Abbiamo innalzato il miti d’eta’ oltre i 90 anni e condotto un intervento complesso. Il paziente e’ stato subito dimesso”. E c’e’, tra le strutture premiate, anche il Reparto Medicina di Urgenza del Cto per aver permesso a una malata terminale di coronare il suo sogno d’amore, permettendole di celebrare le nozze all’interno del reparto. “La nostra paziente, Bambi per i suoi occhi e le sue ciglia – ha raccontato Mario Guarino, dirigente responsabile dell’Unita’ di Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza del Cto – malata terminale, ha chiesto di poter sposare il suo compagno di una vita. Si sono sposati in ospedale, siamo stati tutti parte dell’organizzazione: dalla confettata al racconto di quanto stava accadendo ai pazienti allettati che non sono stati presenti”. Tra i premiati anche il caporeparto dei vigili del fuoco Vincenzo Gilardi e l’autista soccorritore Antonio Raggi per aver tratto in salvo una donna che, il 28 aprile 2019, minacciava di lanciarsi nel vuoto da una finestra dell’Ospedale pediatrico Santobono, La I Unita’ Operativa Complessa Malattie infettive ad indirizzo neurologico dell’Ospedale Cotugno per aver curato, nell’ottobre 2018, un’intera famiglia affetta da colera, destinandogli un’intera ala del reparto. E ancora: Giacomo Carrisi, Pasquale Formisano, Ciriaco Pedicini e Raffaele De Nardo del Psaut di San Bartolomeo in Galdo per aver salvato, nel maggio 2017, una donna colpita da un trauma commotivo dopo essere caduta dalla bicicletta; Dario Formigli, premio alla memoria a Michelantonio Maffeo, ritirato falla moglie, e Ciriaco Pedicini dello stesso presidio per aver salvato, nell’agosto 2018, la vita ad un giovane infartuato; l’Unita’ Operativa Complessa di Terapia del Dolore dell’Ospedale Cardarelli per l’impagabile attivita’ quotidiana di supporto e cura ai malati terminali.