L’Italia, un Paese senza equilibri: una persona zoppa con una gamba malata

Antonio-Vox

“Una persona zoppa, con una gamba malata”. Questa è l’immagine, cruda e vera del Paese Italia. Non vi pare che una persona zoppa non può che arrancare procedendo faticosamente? Non vi pare che ella non possa nemmeno pensare di partecipare alle sfide quotidiane perché ha bisogno continuo d’essere aiutata?
La gamba malata, il SUD, non è mai stata curata; e quando lo si è fatto, gli interventi e i progetti di rilancio si sono rivelati incongruenti e fallimentari. Basti ricordare la “tragedia” della Cassa del Mezzogiorno che si è trasformata in un immondo sperpero di danaro pubblico; ha generato frustrazione in un popolo pieno di speranze; ha promosso ogni sorta di corruttela.
La gamba sana, il NORD, ha cercato di pensare a sé stesso, ma ha dovuto trainare tutto il Paese e, nel contempo, ha generato risentimenti e un diffuso scenario di “razzismo” interno.
Non è necessario scomodare intelligenza, erudizione, cultura o altro per avere la coscienza che il primo problema del Paese è il recupero dell’equilibrio della persona zoppa, del Nord con il Sud.
Eppure, i tanti governi che, nel tempo, si sono succeduti, hanno prodotto solo proclami e null’altro: niente strategie di risanamento del SUD, pochi interventi contingenti e in chiave elettorale, progetti d’interesse inutili che hanno distillato le tante famose “cattedrali nel deserto”.
Non andiamo lontano, però; semplicemente per non fare Storia: fermiamoci all’attualità politica. Fermiamoci agli ultimi governi.
Visione limitata, con l’occhio al consenso, privi di cultura d’impresa e sociale, inadatti a pensare al risanamento e alla crescita. giallo verde, ed ora il giallo rosso. Questi, con l’esperienza storica, facendo tesoro dei fallimenti, avrebbero dovuto imboccare la strada maestra.
A luglio del 2015 la Svimez pubblica il rapporto 2014 dell’economia del Sud: drammatica situazione di immobilismo, disoccupazione, depressione imprenditoriale.Matteo Renzi, segretario del Pd e presidente del Consiglio in carica, seguito a ruota da Gentiloni, finalmente e stranamente, si accorge, solo allora, del SUD, risalito alla ribalta con il Rapporto Svimez 2014.
Nasce, allora, il Masterplan per il Mezzogiorno con un “investimento” da 95 miliardi di euro, in 8 anni (poco più di 10 mld all’anno!).
Grandi applausi dalla “intellighentia”. Ma è la solita operazione di consenso; di buone pratiche; di burocrazia; di cultura economica e di gestione del territorio: in altre parole, costi, senza idea di come sviluppare la crescita.
Il tema della “infattibilità” è dominante nel Masterplan. Si citano, per puro esempio: Incentivo Occupazione Sud (?); ZES Zone Economiche Speciali (!?); Resto al Sud di Invitalia; Banca delle terre incolte (!?); un generico Piano di investimenti (es: decontribuzione, credito d’imposta, lotta l’abbandono scolastico, il Reddito di Inclusione (ma a livello nazionale).
Chiunque potrebbe concludere che sono misure di crescita “a vanvera”. Alla fine, un nulla totale. Sono rimasti solo il Resto al Sud e il Reddito di cittadinanza, facili da realizzare ma senza alcuna velleità di generare crescita.
La montagna, già di per sé incapace di creare un terreno fertile, ha partorito “nemmeno” un topolino intero: Renzi e Gentiloni hanno strumentalizzato anch’essi il Mezzogiorno!
Il governo giallo verde, poi, ha mostrato di non sapere cosa sia il SUD, quali possano essere i suoi giacimenti culturali, di quali intelligenze sia dotato, quale sia la sua preparazione ed attitudine.
Per il vicepresidente Matteo Salvini, il SUD ha rappresentato, e rappresenta, un enorme bacino di voti ed un target politico nella sua ansia di trasformare la Lega in un partito nazionale. Ma appena si pone in campo la “questione meridionale” si notano occhi sbarrati, frasi banali, generiche promesse.
Ma, quello che più sorprende, è la assoluta incapacità dei 5S (movimento tipicamente meridionale di reazione e frustrazione verso l’immobilismo dei governi) di affrontare il tema del risanamento, sviluppo e crescita del SUD, consentire alla gamba malata di risanarsi e diventare autonoma e capace di creare equilibrio nel sistema Paese. Il suo Reddito di Cittadinanza, unica proposta per supportare i disagi economici di gente derelitta e comunque a livello nazionale, crea certamente posti di lavoro temporanei (i navigatori). Esso rappresenta una sorta di “cassa integrazione per disoccupati”, ma non è certamente una soluzione per il SUD.
Quando poi, non arriveranno le famose tre proposte di lavoro (perché lavoro non c’è, se non quello stagionale della raccolta dei pomodori) e cesserà il supporto finanziario, allora saranno guai sociali.
Per ultimo il governo attuale giallo rosso, visto che il suo bacino elettorale è rappresentato dal SUD, non poteva fare a meno di annunciare miracoli per il Mezzogiorno, alla Fiera del Levante.
Ma la crescita del SUD non è questione di “avventure governative” visto che, per ora non c’è nulla ed i progetti per lo sviluppo e la crescita hanno la caratteristica di dover essere “integrati”.
Staremo a vedere: il Ministro Provenzano viene da Svimez e dovrebbe essere una garanzia di competenza.
Per intanto assistiamo, secondo il recente Rapporto Svimez, ad un esodo biblico dei nostri giovani che rappresenta un grave dramma per il SUD: dopo le attese, dopo le delusioni, dopo le frustrazioni, il popolo meridionale del domani se ne va. (Antonio Vox)