Vomero, tingide del platano: interventi parziali solo in quattro strade


Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, il primo che, già da quando era presidente della Circoscrizione del Vomero, nel 1987, ma anche negli anni successivi, lanciò l’allarme per la presenza di folte colonie di tingidi sui platani che ornano da oltre un secolo le strade e le piazze del quartiere collinare, senza che venissero assunti i provvedimenti necessari per debellare il grave fenomeno che poi si è sistematicamente mqanifestato anche negli anni successivi e fino a oggi, senza che fosse debellato, esprime forti perplessità sugli interventi che sono stati pubblicati sul sito del Comune di Napoli alla pagina http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/39214/UT/systemPrint come interventi straordinari di disinfestazione meccanica dei platani ornamentali.

” La prima questione – puntualizza Capodanno – riguarda il fatto che tali interventi riguardano i platani ubicati lungo solo quattro delle arterie dell’area collinare, vale a dire via Luca Giordano, via Alessandro Scarlatti, via Enrico Alvino e via Giovanni Merliani, senza che nel comunicato si precisi se e quando s’interverrà sulle altre strade e piazze, comprese anche quelle del quartiere Arenella, dove si trovano tali piante ornamentali, quali, rimanendo al Vomero, piazza Vanvitelli, via De Mura, via Cimarosa, via Bernini, via Morghen per citarne alcune poste a confine con quelle interessate “.

” E del tutto evidente – continua Capodanno – che la disinfestazione parziale non solo non risolve in maniera definitiva i “problemi alla salute delle piante stesse e molestie alle persone residenti e/o che percorrono le predette strade”, come si legge nella nota, ma le tingidi rimaste sulle piante non trattate, potranno successivamente di nuove infestare anche quelle sottoposte a trattamento. Peraltro nella stessa nota si evidenzia il fatto che gli interventi di disinfestazione meccanica indicati determineranno “l’eliminazione o, quanto meno, il contenimento della residua popolazione di Tingidi”. Dunque non appare certo che l’infestazione sarà del tutto eliminata sulle alberature trattate “.

” Al riguardo- afferma Capodanno -, in passato sono stati condotti diversi studi scientifici sull’infestazione da tingidi del platano. Uno di questi, prodotto oltre dieci anni addietro dal Dipartimento “Politiche ambientali e del Verde Urbano”, del Comune di Roma finalizzato a elaborate un progetto per contrastare il fenomeno dell’infestazione dei platani da Corythucha Ciliata, questo il nome scientifico della tingide, è riportato alla pagina http://www.verdeepaesaggio.it/2009/03/23/tingide-del-platano-nuove-strategie-di-difesa/ . La metodica indicata in tale studio si articola in due fasi: la prima consistente nella scortecciatura del tronco principale e la seconda di trattamento della chioma con un olio minerale, con interessanti risultati riportati nei grafici allegati. Altri metodi indicati fanno capo alla cosiddetta endoterapia che consiste nell’iniettare direttamente, nel tronco della pianta, soluzioni liquide di prodotti o di antagonisti del parassita da debellare, in quantità proporzionata alla concentrazione, al tipo e alle dimensioni della pianta da trattare, tenendo anche conto del fatto che le femmine della tingide vanno a nascondersi nella corteccia del platano per poter proliferare, al ritmo di circa 200 uova ciascuna per ciascun dei tre cicli di 45 giorni “.

“Cosa più importante e che riguarda gli aspetti igienico-sanitari – sottolinea Capodanno – è l’impatto ambientale del trattamento riportato sul sito del Comune di Napoli, dove si legge che: ” Al fine di garantire l’efficacia degli interventi e la tutela della Salute Pubblica si chiede alla cittadinanza di collaborare osservando le seguenti indicazioni: – Tenere chiuse porte, finestre e/o aperture sulle strade oggetto dell’intervento, dalle ore 01:00 alle 07:00; – Non lasciare indumenti e/o altri effetti personali stesi fuori da finestre e/o balconi; – Non lasciare sostanze alimentari fuori da finestre e/o balconi; – Non lasciare animali domestici fuori da finestre e/o balconi; – Provvedere all’ordinaria pulizia delle superfici di balconi e/o finestre il giorno successivo all’intervento; – Non lasciare in sosta le auto sulle strade oggetto di intervento. – In caso di accidentale inalazione e/o malessere consultare un medico “. Laddove invece, sia i trattamenti indicati nel succitato studio del Comune di Roma, sia quelli endoterapici, sono indicati come ecocompatibili, con impatto ambientale basso o addirittura nullo “. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK