Messi, il figlio di D10S


La casa di D10S, lo stadio San Paolo di Napoli, è pronta ad accogliere colui che durante questi anni, tanti anni, ha raccolto degnamente l’eredità di Diego. Lionel Andrés Messi Cuccittini da Rosario, detto più semplicemente e comunemente Leo Messi, per la prima volta calcherà, toccherà e sfiorerà l’erba che fu di Maradona.
La partita di questa sera per questo e per tanti altri motivi sarà carica di emozioni per i napoletani ma anche per tutti coloro che amano questo meraviglioso sport. Assistere alle giocate di un numero 10, argentino, genio e fisicamente simil Maradona sarà per tutti momento di puro amarcord. Chi ha visto giocare Diego Armando Maradona non può negare le incredibili similitudini tecniche tra i due. Ma guai a dire che il Diez del Barcellona sia per qualche ragiona, seppur valida, migliore di Diego. Per i napoletani c’è un Dio soltanto. Ieri in conferenza stampa, il capitano attuale del Napoli Lorenzo Insigne, ha spiegato sinteticamente ciò che pensa ogni singolo tifoso azzurro: “Messi è il più forte giocatore del mondo attualmente, ma per noi napoletani Diego è sacro”. Tradotto ancor più semplicemente: Leo il migliore di oggi, Diego il migliore di tutti i tempi. Poi ci sono i numeri, i trofei vinti sia con i club e con la nazionale e quelli individuali. Leo, considerando questi famosi numeri, sarebbe superiore a Dieguito. Ma i numeri alcune volte sono freddi e in questi casi sarebbe meglio non considerarli. Anche perché Diego, oltre che uno splendido artista sul campo, è stato un trascinatore di popoli. Quello napoletano e quello argentino. Forse è questa la più grande differenza tra i due. La leadership. Poi che anche Messi sia un genio calcistico questo è indiscutibile.

Ora non staremo certamente qui a sindacare su queste affermazioni e i “numeri”. Troveremo sempre qualcuno che avrà altre preferenze. Ci sono tantissimi altri giocatori nella storia di questo sport validi per la palma di “migliore di sempre”. Ma oggettivamente, chi guarda calcio da sempre, sicuramente venera e venererà per sempre le due divinità argentine. Anzi leggende, che sicuramente non verranno mai dimenticate. E allora per questo, quella di stasera, sarà una partita magica. Una partita certamente importante in ottica passaggio del turno. Ma in determinate occasioni, il risultato rischia di passare in secondo piano. E l’accoglienza di ieri pomeriggio dei napoletani per il Barça ma soprattutto per Lui è stata carica di emozioni. Eccezionale. Da brividi. Ricordate il coro per Maradona: “Diego, Diego, Diego”. Ieri sulle stesse note la storia si è ripetuta: “Messi, Messi, Messi”. Un amore incredibile per un giocatore, per un avversario. Questa sera al San Paolo ci saranno tantissimi applausi, anche qualche fischio, ovvio, si tratta pur sempre di un nemico per una sera. Ma l’”amore” verso Leo resterà intatto. Con un piccolo, grande, gigantesco sogno nel cuore. Vedere quel piccoletto con la maglia azzurra. Magari con la fascia al braccio. E magari pure con la dieci. Perché nonostante la sacralità, quel numero è di Diego come lo è di Leo. Sarebbe la giusta chiusura di un cerchio. Da Barcellona a Napoli. Esattamente come Lui. Con le stesse possibilità di riscrivere la storia e con le stesse possibilità di restare nel cuore di un popolo caloroso come quello napoletano. Ma fermiamoci qui. Questa è fantasia. I tempi sono cambiati. I valori di mercato cambiati esponenzialmente. Il colpo Messi al Napoli è praticamente impossibile per i costi di cartellino e ingaggio. Verrà al San Paolo come avversario. E tanto basta per rivivere quei ricordi immortali. Mancano pochissime ore al fischio d’inizio. Il batticuore e la pelle d’oca iniziati già al momento del sorteggio. E’ il giorno di Napoli-Barcellona. E’il giorno di Messi per la prima volta nella casa di D10S.