18 marzo 1944, 76 anni dall’ultima eruzione del Vesuvio


18 marzo 1944. Sono passati 76 anni dall’ultima attività eruttiva del Vesuvio. Un evento durato ben 7 giorni (dal 18 marzo appunto fino al 24 marzo) che costrinse ben 12 mila persone all’evacuazione.
Nell’area interessata le vittime furono 26, a causa dei crolli dei tetti delle abitazioni, provocati dalla ricaduta delle ceneri. I paesi più danneggiati dai depositi piroclastici da caduta furono Terzigno, Pompei, Scafati, Angri, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Poggiomarino e Cava; mentre gli abitanti di San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma e Cercola, furono costretti all’evacuazione. La città di Napoli, invece, fu favorita dalla direzione dei venti che allontanarono dalla città la nuvola di cenere e lapilli.
L’eruzione del 1944 è a oggi l’ultima del Vesuvio e segna la transizione del vulcano da stato di attività a stato di quiescenza (riposo).
Quella di 76 anni fa è stata l’ultima eruzione del Vesuvio. Oggi il vulcano è monitorato 24 ore su 24 dall’ Osservatorio Vesuviano perché considerato uno dei vulcani, se non il vulcano più pericoloso del mondo.