Reggio Calabria, Falcomatà: “La nostra città non è un Lazzaretto”


Il caos che in queste ore ha visto protagonista il Comune di Villa San Giovanni, causato dal blocco dei traghetti da parte della città di Messina, ha costretto la città metropolitana di Reggio Calabria ad intervenire nell’animata questione. Nella serata di ieri, bambini, donne e anziani sono stati imbarcati, mentre ancora 80 persone sono rimaste in terra calabrese. Nelle ultime ore si è ipotizzato uno spostamento del gruppo in un hotel sito a Reggio Calabria, ipotesi bloccata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il quale ha pubblicato un forte messaggio poco fa sul proprio profilo.

 

REGGIO CALABRIA NON È UN LAZZARETTO ED IO NON SONO PADRE CRISTOFORO NEI PROMESSI SPOSI!!!

NO AL TRASFERIMENTO IN HOTEL DELLA NOSTRA CITTÀ DELLE PERSONE BLOCCATE A VILLA SAN GIOVANNI

Ci opporremo con fermezza a questa ipotesi, anche fisicamente se necessario.

Sarebbe una soluzione assurda, che crea potenziali assembramenti e molteplici occasioni di contagio, mettendo a rischio la salute di migliaia di reggini che da quasi un mese, con enormi sforzi e sacrifici, stanno riuscendo a limitare la diffusione del virus, con comportamenti responsabili e rispettosi delle regole.

Dobbiamo evitare questa ipotesi, mi appello al Presidente Sergio Mattarella al quale ho scritto ufficialmente. Quelle persone, tutte di origine siciliana, non dovevano partire, dovevano essere controllate prima. Chi non lo ha fatto se ne assuma le responsabilità perchè a pagare il prezzo non saranno i reggini.

Ora vanno scortate a casa loro, in Sicilia, perchè è lì che vogliono andare e poste in quarantena vigilata. È l’unica soluzione corretta, rispettosa delle leggi e della divinità umana, di buon senso e in grado di tutelare la salute di tutti.