Dal San Vito al Bentegodi, il destino in una notte di mezza estate che premió il Cosenza


È accaduto tutto come nelle vere finali, quelle da togliere il fiato, quelle da dentro o fuori, da piangere o ridere fino alle lacrime. Quelle che decidono una stagione. Al San Vito-Marulla, Cosenza e Juve Stabia hanno giocato una finale da applausi, regalando emozioni su emozioni in uno scenario irreale.

Ad esultare, come nelle favole più belle, è stato il Cosenza. I lupi silani hanno scritto una rimonta da emozioni vere, aggiungendo la ciliegina sulla torta con il 3-1 rifilato alle vespe. Il post lock down ha visto scendere in campo un altro Cosenza, con un mister Roberto Occhiuzzi che ha collezionato 22 punti in 10 partite, scrivendo un vero e proprio miracolo sportivo.

IL PRE GARA

Al San Vito-Marulla la partita inizia ben prima che sul terreno di gioco, con una marea di tifosi rossoblù pronti ad accogliere il pullman silano fino all’ingresso allo stadio. L’interno del Marulla è da scenario irreale, la tensione di taglia col coltello, il silenzio fa da padrone. Entrambe le compagini effettuano il riscaldamento con lo sguardo fisso sul pallone. In lontananza si percepisce solo il chiacchiericcio dei pochi addetti ai lavori presenti sugli spalti.

LA PARTITA

Il fischio d’inizio riecheggia per tutta la zona, le due squadre sfoderano le prime giocate mentre in tribuna per scaramanzia non si guardano nemmeno per sbaglio i risultati delle altre partite. La Juve Stabia parte bene, gli uomini di mister Fabio Caserta sfiorano subito il vantaggio con il pallone calciato da Calò che colpisce la traversa. È il Cosenza a passare in vantaggio con Sciaudone, un destro incrociato manda in estasi i tifosi presenti fuori dallo stadio e sul cielo di Cosenza i fuochi d’artificio colorano l’afosa serata. I lupi mostrano una carica incredibile che si concretizza con il 2-0 realizzato da Riviere su calcio di rigore. Le vespe non ci stanno e sul finale della prima frazione di gioco trovano la rete del 2-1 con Tonucci su azione di calcio d’angolo. L’intervallo è più irreale del fischio d’inizio, dagli spalti i vocii si trasformano in flebili parole. L’occhiata a Verona sfugge a qualche nervoso giornalista, il risultato è fisso sullo 0-0. Alle 21.59 il Cosenza è ancora sotto quella linea, zona play-out. Le squadre ritornano in campo, le vespe provano il tutto per tutto ma la fortuna è dalla parte dei calabresi; Di Mariano colpisce il palo alle spalle di Saracco. I ritmi si abbassano, da Verona ancora nessuna notizia, il Cosenza intanto la chiude al 74′ con il solito Riviere ma la testa è ormai da un’altra parte. Mancano due minuti al fischio finale, già si calcolano le combinazioni play-out ma improvvisamente tre parole riecheggiano in un San Vito deserto: “GOL DEL CHIEVO“. Tra l’incredulità generale e la partita ormai ufficiosamente finita, il boato esplode per tutta Cosenza. “Ha segnato Garritano! Il Chievo ha vinto! Siamo salvi“. Secondi di stupore ed emozione anticipano la festa che scoppia in campo e sugli spalti. È proprio Luca Garritano a regalare una gioia immensa alla città. Una città che scoppia in un boato prima di scendere in piazza per festeggiare con bandiere e sciarpe. Una salvezza siglata Roberto Occhiuzzi che i tifosi rossoblù non dimenticheranno poi così facilmente.

La gallery realizzata da Francesco Spina

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