Covid: terapie intensive in affanno. I DATI


In affanno le terapie intensive in diverse regioni 

Le terapie intensive si riempiono sempre di più. Tutte le regioni si trovano sotto la soglia massima del 30% per l’occupazione dei posti letto, ma sono già in affanno. E’ quanto emerge dalla 25.esima puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’università Cattolica. La Valle D’Aosta registra il valore più vicino al limite soglia (27,78%).
La saturazione – spiegano i ricercatori – è ottenuta dal rapporto tra il numero di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e il numero di posti letto a livello regionale, per un totale nazionale di 8.679 posti letto. “La 25esima edizione dell’Instant Report mappa il tasso di saturazione della capacità aggiuntiva di posti letto di terapia intensiva. L’indicatore – dice Americo Cicchetti, coordinatore del gruppo di lavoro e professore ordinario di Organizzazione aziendale all’università Cattolica – consente di verificare quanto, della capacità produttiva in termini di posti letto di terapia intensiva prevista dai piani di riorganizzazione della rete ospedaliera ed effettivamente implementati, sia in uso. Sette regioni hanno già esaurito questa capacità: Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Lombardia e Calabria”.
“Risultano quasi al limite Campania (92%) e Sardegna (88%). Inoltre, è da attenzionare anche la situazione di Lazio, Sicilia e Puglia che hanno occupato più di due terzi della capacità aggiuntiva: rispettivamente 73%, 69% e 68%”, sottolinea Cicchetti. Dal report emerge che “sono sette le regioni che stanno utilizzando i posti letto di terapia intensiva in dotazione strutturale per rispondere alle esigenze dei malati Covid-19. Per la precisione, si tratta di Umbria (29%), Piemonte (10%), Marche (6%), Emilia Romagna (4%), Abruzzo (3%), Toscana (1%) e Lombardia (1%). “Il tasso di saturazione dei posti letto di terapia intensiva – rileva Cicchetti – continua a crescere, rispetto alla settimana precedente, del 7,6% considerando la dotazione di posti letto di terapia intensiva pre Dl 34/2020 e del 4,6% considerando la dotazione post Dl 34/2020”.