Un italiano su quattro senza soldi per il Black Friday: l’indagine di Coldiretti


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Il Governo lavora al nuovo dpcm che sarà varato nei prossimi giorni in vista anche del Natale. E’ prevista anche nella mattinata di oggi una riunione dei capi delegazione di maggioranza per fare il punto sulle misure anti Covid da inserire nel prossimo dispositivo. I presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo nella videoconferenza in vista del prossimo Dpcm di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L’obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve. Sarà sicuramente un Natale diverso con nuove misure che saranno introdotte dal nuovo decreto del Presidente che coinvolgerà attività commerciali, funzioni religiose e mobilità tra regioni. Lo stesso Premier ha ribadito che non sarà un Natale come gli altri invitando il Paese a fare ancora degli sforzi fino a quando la curva del contagio non scenderà e l’epidemia darà dati rassicuranti che si prevedono tra non meno di un mese.  “Altri sacrifici? E’ necessario, non possiamo – ha detto Conte – abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi”. Concetto ribadito anche da Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico: ” passare un natale ordinario con il cenone è piuttosto azzardato”.

Restano diversi altri punti da definire per il Dpcm di Natale. Uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. L’altro quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l’orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga. Il nuovo dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe confermare l’impianto del decreto attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per il Natale. È l’orientamento che emerge da più fonti di governo. Dovrebbero restare in particolare gli automatismi, legati al monitoraggio, che prevedono il passaggio progressivo da zona gialla ad arancione o rossa o viceversa (senza “salti” di due da rossa a gialla). Ma è ancora aperta nel governo la discussione sulle misure per il Natale – che dovrebbero confluire con le altre in un unico dpcm – e non si sarebbe discusso, nel vertice a Palazzo Chigi di ieri , neanche del tema scuola. Oggi si faranno nuove valutazioni, dopo il confronto con Cts e Iss, anche alla luce dei dati del nuovo monitoraggio.

 

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