Minacce dopo il licenziamento per giusta causa, arrestato netturbino
I militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di San Severo, coadiuvati da personale del locale Commissariato di Polizia, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del Gip del Tribunale di Foggia, hanno proceduto all’arresto di un uomo di San Severo resosi responsabile negli ultimi mesi di due tentate estorsioni. L’arrestato, che all’atto della notifica dell’Ordinanza era già sottoposto agli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in passato era stato dipendente della società “BUTTOL s.r.l.” – affidataria della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di San Severo – ma fu licenziato quando nell’Ottobre 2019 fu scoperto a rubare circa 200 litri di carburante dagli autocompattatori della società; refurtiva che i Carabinieri riuscirono a recuperare e restituire al proprietario.
Sebbene il licenziamento fosse avvenuto per giusta causa l’uomo pretendeva di essere reintegrato e non ha esitato a ricorrere alle minacce pur di ottenere quanto richiesto: nel Maggio 2020 aveva minacciato uno dei responsabile della BUTTOL di sparargli se non fosse stato riassunto e lo scorso Luglio aveva invece rivolto le sue intimidazioni all’Assessore all’ambiente del Comune di San Severo affinché intervenisse sulla predetta società per farlo riassumere.
Gli episodi, entrambi denunciati rispettivamente ai Carabinieri e alla Polizia di Stato, hanno consentito al Sostituto Procuratore della Repubblica che ha coordinato l’attività d’indagine di raccogliere a carico dell’indagato gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione e il Gip del Tribunale di Foggia, valutata la pericolosità sociale del soggetto nonché il pericolo che potesse reiterare la sua condotta, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. La BUTTOL nel Gennaio 2020 era stata interessata da un vasto incendio nel corso del quale andarono completamente distrutti 23 autocompattatori per la raccolta dei rifiuti e un capannone prefabbricato. Anche in quel caso, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Severo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, mediante tempestive ed accurate indagini, riuscirono a identificare i 2 responsabili dell’efferato gesto che il 26 febbraio 2020 furono arrestati e condotti in carcere in esecuzione di Ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Foggia.