Chablis, il vino della Borgogna che non conosce la crisi


Questa denominazione, che negli ultimi 40 anni ha sestuplicato la dimensione dei suoi vigneti, sta riscuotendo un crescente successo internazionale, ed al suo interno spicca il vino Petit Chablis, che si sta costruendo una rinnovata reputazione grazie a terroir distinti, prezzi accessibili e abbinamenti gastronomici versatili.

Il settore enologico sta attraversando un periodo difficile e i consumi sono in calo? Non certo per lo Chablis. Il successo commerciale di questo vino è diventato sempre più evidente a partire dagli anni 2000. Il suo nome è diventato talmente famoso che in molti paesi è spesso sinonimo di “vino bianco”.

Situata nei pressi della città di Auxerre, nel dipartimento dell’Yonne, la regione vinicola dello Chablis si trova lungo un fiume piccino chiamato Serein. Il vigneto Les Clos potrebbe essere il nucleo originario da cui si è diffusa la vite, piantata da queste parti per la prima volta dai monaci Cistercensi di Pontigny nel XII secolo. Le qualità eccellenti di questo territorio hanno occupato un posto di rilievo nel corso della storia in combinazione all’alta qualità della sua materia prima, l’uva Chardonnay.

Nessuna zona vinicola della Francia e forse del mondo intero ripone più fiducia nella propria geologia. Il substrato primario è il calcare giurassico, in particolare il calcare kimmeridgiano, che da queste parti si è depositato circa 150 milioni di anni fa. La roccia contiene depositi di piccoli gusci di ostriche fossilizzati che ci ricordano che il territorio della Borgogna un tempo si trovava in fondo all’oceano.

Petit Chablis, Chablis, Chablis Premier Cru e Grand Cru sono le denominazioni riconosciute all’interno di questa regione, che ha ottenuto lo status di AOC (l’equivalente della nostra DOC) nel lontano 1939. Questi vini sono caratterizzati da un’elevata acidità e dall’abbondanza di note minerali. Vengono definiti vini nervosi ma eleganti. Alcune delle caratteristiche conferiscono loro una certa austerità, che può verificarsi soprattutto nella loro tenera giovinezza, ma il potenziale d’invecchiamento è impressionante e può essere scoperto acquistando una delle etichette messe in vendita dall’enoteca online Svino.

Questa denominazione possiede al suo interno ben 40 vigneti Premier Cru e 7 Grand Cru situati ad altitudini di 100-250 metri lungo la riva destra del fiume Serein, che formano una fascia continua lungo la parte superiore della valle dal comune di Bougros a nord-ovest, fino a Blanchot a sud-est. Ma sono i vini Petit Chablis a far parlare di sé ultimamente.

Per i novizi, il nome Petit Chablis, potrebbe generare dubbi. In un mondo in cui i vini più famosi ed apprezzati sono spesso preceduti dal termine “grand”, è una buona cosa essere “petit”, ovvero “piccolo”? Se la traduzione letterale di Petit Chablis è valida, è una questione di superficie, qualità, stile, o qualcos’altro? Può portare a credere erroneamente che i vini siano di qualità inferiore rispetto ad uno Chablis. In effetti, questo vino è distinto dai suoi fratelli e merita una propria reputazione. Se ne facciamo un discorso di qualità, siamo allo stesso livello dello Chablis nella gerarchia delle denominazioni francesi; è un vino con una propria identità. Ed alcuni produttori hanno addirittura adottato un approccio ironico con rispetto al nome, come nel caso de La Chablisienne che ha deciso di chiamare il proprio vino Pas Si Petit (non così piccolo). Critici ed esperti enologici sono d’accordo che si tratta di un vino eccellente ed in grande ascesa.

Gli amanti dello Chablis potranno deliziarsi con l’annata 2022, da poco in commercio è già salutata come eccellente. I produttori che hanno interpretato bene le bizze climatiche sono stati in grado di elaborare vini di grande freschezza, con sapori di frutta matura, insieme alla classica salinità distintiva. Giunto dopo la stagione di crescita molto impegnativa del 2021 che ha proposto forti gelate, clima freddo e precipitazioni che hanno portato alla formazione di malattie, lo Chablis 2022 ha uno stile diverso che piace sia agli amanti di questo vino nella sua versione più “classica”, sia a coloro che cercano un vino di carattere più generoso. Non resta che iniziare a deliziarsi stappando una bottiglia di questo mitico vino bianco francese.

Foto di Steve Buissinne da Pixabay