FIGC. Carraro presidente? No grazie, non posso essere il futuro


C’e’ chi, come Aurelio De Laurentiis, lo rivorrebbe al comando del calcio italiano. Nel giorno del suo 78esimo compleanno e in un’intervista rilasciata a Radio Sportiva, Franco Carraro ringrazia, si mette a disposizione, ma si tira fuori da ruoli permanenti come la presidenza della Figc. “Ringrazio il presidente del Napoli per l’invito e per aver risolto, nel 2004, i problemi di una piazza importante – ha spiegato l’ex numero 1 del Coni e della Federcalcio -. Io ho esperienza molto vasta, sono lieto se posso metterla a disposizione, posso tappare un buco, ma non posso essere io il futuro. C’e’ bisogno di un rinnovamento della classe dirigente”. Sull’elezione del successore di Tavecchio o sull’ipotesi del commissariamento, Carraro la pensa cosi’: “Bisogna ripartire dai settori giovanili, in Spagna e Germania hanno conciliato i bisogni delle grandi squadre con quelli della nazionale. Noi da anni abbiamo una Nazionale, salvo parentesi meno negative degli Europei, che dopo il 2006 ha fatto brutte figure. Dobbiamo verificare cosa non funziona, migliorare le nostre regole, rinnovare la classe dirigenziale. Non importa come ci si arriva, la cosa importate e’ che si cambino le persone e le regole”. Carraro elogia la presidenza di Tavecchio, ma sottolinea che l’esonero di Ventura e le dimissioni del presidente federale non sono la soluzione di tutti i problemi.