Da Lavezzi a Cavani, passando da Higuain e Reina: tutti contro Aurelio De Laurentiis


“De Laurentiis si, De Laurentiis no”. Napoli è divisa sotto questo punto di vista da quando il presidente azzurro ha rilevato la squadra portandola dalla serie C, post fallimento, alla Champions League calcando campi come il Bernabeu o l’Allianz Arena. E in relazione a ciò, sicuramente tutti i napoletani non potrebbero che essere grati ad un grandissimo imprenditore che ogni anno è andato sempre a migliorare sia per quanto riguarda i bilanci sia i risultati sportivi. Unico neo non aver mai fatto quel passettino in più verso il sogno scudetto, sempre accarezzato ma mai conquistato, soprattutto quest’anno.
Ed ecco che allora escono fuori tutti gli “haters” di ADL. Mercato di riparazione quasi sempre inesistente, a partire da Mazzarri fino ad arrivare ai famosi Regini e Grassi nella gestione Sarri. Ma oltre al discorso importante sul mercato e le ambizioni mai troppo elevate del presidente, c’è un altro fattore che gli ha messo contro un’intera piazza: gli addii degli uomini chiave e le loro dichiarazioni una volta lasciata la città di Napoli. Si parte con la premiata ditta Lavezzi-Cavani; il primo nel 2012 lascia Napoli per approdare al PSG e non si lascia certamente bene con la società. E a confermare questo sono state le voci di circa un anno fa quando De Laurentiis chiuse categoricamente le porte in faccia al possibile ritorno dell’argentino. L’anno successivo all’addio del “Pocho”, toccò al “Matador”. Stessa destinazione, ovvero sotto la Torre Eiffel. Anche per Cavani, da qualche sessione di mercato a questa parte, si parla di un suo ritorno al San Paolo. Ma a spegnere tutte le trattive fu proprio lo stesso attaccante uruguaiano, il quale fece delle dichiarazioni molto dure contro il presidente De Laurentiis: “Ritorno a Napoli? Si ma senza DeLa.” E siamo a due degli uomini più importanti della storia recente del Napoli che lasciano con quel pizzico di odio verso il buon Aurelio.
Ma come si dice, “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Ed ecco il terzo caso, forse il più clamoroso, anzi senza forse. Gonzalo Higuain, autore di caterve di gol sotto al Vesuvio, nell’estate 2016 fugge prima a Madrid per effettuare le visite mediche per poi passare dall’altra parte, ovvero dai rivali più odiati della Juventus. Per i tifosi azzurri, il “Pipita” è stato un traditore, un piccolo uomo. Ma anche in questa situazione, le dichiarazioni dell’attuale numero 9 dei bianconeri sono sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi due predecessori: “La colpa del mio trasferimento alla Juventus è stata solo di una persona, e questa persona ha un nome: Aurelio De Laurentiis”. Queste furone le parole di Higuain qualche mese dopo il suo passaggio alla Vecchia Signora.
Tre esempi di tre uomini fondamentali per il Napoli del nuovo millennio. A gennaio di quest’anno, però, arriva un’altra clamorosa notizia di calciomercato: Pepe Reina effettua le visite mediche con il Milan e a giugno prossimo sarà un nuovo portiere dei rossoneri. Reina fu già protagonista ad inizio stagione di un quasi addio, direzione guarda caso PSG (come al solito insomma), poi saltò tutto con la promessa di restare un altro anno per cercare di vincere lo scudetto con i fedelissimi di mister Sarri. Durante quest’annata, però, in tanti si aspettavano un riavvicinamento tra il portiere e la società, ma un pò le alte pretese di Reina, un pò l’immobilismo di ADL e soci, non hanno permesso di effettuare un insperato rinnovo di contratto. E si sa Pepe ama Napoli e Napoli ama Pepe, per questo motivo le parole trapelate dalla cena di addio di ieri sera organizzata dal portiere spagnolo hanno fatto insorgere nuovamente il popolo azzurro contro il proprio presidente: “Napoli sarai sempre nel mio cuore, ma vado via per colpa di De Laurentiis”. Ancora una volta, per troppe volte, un calciatore lascia Napoli e sputa odio verso una sola persona. Nessuno mai si è lamentato dell’ambiente, di un possibile rapporto difficile con l’allenatore o altre motivazioni extra calcistiche. Sempre e solo contro il presidente.
I tifosi azzurri, probabilemente, sono stanchi di ringraziare per ciò che è stato e vorrebbero gioire per un traguardo che più di tutti meritano, quel tricolore che manca da tantissimo. Ma se la piazza è ormai pronta, chi non riesce ad andare oltre ad un secondo posto e al record di punti della storia del Napoli è ADL. E tanto passa anche dai rapporti umani con i calciatori più forti e importanti della squadra, che ogni anno vorrebbero garanzie per vincere ma queste garanzie si sono sempre trasformate in promesse mai mantenute.

,