Inter, Spalletti: “Mi fido di Karamoh. Con Totti disponibile al chiarimento”


Gli altri acciaccati come stanno? – “Delle cure fatte al di fuori degli orari di allenamento, nessuno ha avuto particolari risentimenti”.
Sembra tutto definito per Lautaro Martinez: ora guarderà con interesse le gare del Racing de Avellaneda? – “Devo anche dormire perché se si dorme poco si è un po’ rintronati. Se sviluppi bene, ottieni risultati. Domani dovrò ad esempio scrivere la formazione titolare…”
Skriniar ha lanciato un bel messaggio ai tifosi sulla sua permanenza in nerazzurro… – “Non avevo dubbi. Comunque non ho mai pensato ci fosse stata una qualche traduzione fatta fuori da un ristorante, all’una di notte…”
Rimpiange Kondogbia considerato il suo rendimento? – “Quando ha deciso di partire mi sono dispiaciuto. Mi disse che non avrebbe voluto più allenarsi con l’Inter e per questo lo allenavo individualmente. Io però non posso trattenere nessuno”.
Si fida a questo punto di Karamoh? – “Il suo volto e i suoi occhi parlano per lui. E’ facile diventare suo amico e lui si sa fare apprezzare nello spogliatoio. Chiaro che diventiamo più pericolosi noi e per questo bisogna fare un po’ più di attenzione. Quando tutti ti portano a pensare a qualcosa, alla fine ci pensi per davvero. Per stare dentro a un contesto, però, devi saperti adeguare. Lui ha tutte le carte in regola per diventare un grande calciatore. Non ci sono dubbi”.
In relazione ai fischi subiti dal Meazza, vi siete confrontati? – “Certo, come sempre quando succede qualcosa in partita, se ne parla poi alla Pinetina. Già nello spogliatoio era dispiaciuto: è un tipo timido e introverso. Magari ciò che per qualcun altro è facile da superare, per lui lo è meno. Si è allenato benissimo in settimana, ha lanciato un bel messaggio via social e questo è importantissimo. Non partirà dal primo minuto ma, se dovessi chiamarlo in causa, sono convinto che avrò la sua disponibilità a dare tutto. E’ un ragazzo che vuole stare in squadra e vuole bene a tutti. Non intende prendere il posto di nessuno”.
Brozovic sarà titolare? – “No, ho scelto un altro al posto suo”.
Vuole rispondere alle recenti dichiarazioni di Totti? – “Si è espresso in modo inequivocabile. Segna un punto preciso su quello che è il nostro rapporto anche se da parte mia l’apertura e la disponibilità saranno sempre le stesse. Chiaro che quando hai un ruolo devi esercitarlo. Non posso farci nulla”.
Come sta Candreva? – “Non l’ho mai messo in discussione. E’ uno di quelli che in fondo al tracciato farà vedere i suoi numeri. Ha questa capacità polmonare che salta all’occhio, da mezzofondista”.
Ha intenzione di confermare il modulo? – “Di solito quando a una squadra manca una grande mentalità nel suo modo tattico di espressione, si cerca un’alternativa. Oltre che mettere elementi diversi si può anche cambiare ruolo se non ci sono caratteristiche adatte. Ultimamente si era parlato di un possibile cambiamento. In effetti i risultati hanno detto che la conoscenza non era poi così approfondita. I miei giocatori hanno però gli elementi per fare cose diverse. Qualità che vanno sfruttate”.
Se l’aspettava terza la sua squadra a questo punto della stagione? – “Ci sono e ci possono stare delle ricadute. Noi facciamo punti e giochiamo bene, poi andiamo in difficoltà e tutto è in discussione. Alla fine del campionato, la classifica dice sempre la verità: io vedo voglia e disponibilità ad apprendere. Anche quando abbiamo fatto male, l’equilibrio c’è stato. C’è un attimo di difficoltà per quelle che sono state le ultime prestazioni fatte, soprattutto in funzione della qualità assoluta e del gioco. Mai vista la mia squadra in grossissima difficoltà. E i legni colpiti dicono pure molto in quanto a fortuna…”.
A gennaio si è parlato di un addio di Eder, ma lui resta e segna. Le fa sorridere pensare al mercato chiuso e sentire comunque nomi in entrata e uscita? – “No, soprattutto se si parla di rivoluzione. Stamattina ad Appiano già si commentava ciò che si era scritto sui giornali. Oltre alla prima squadra e a quella femminile, esiste un’Inter virtuale in cui militano giocatori che non fanno parte di questo gruppo. Quella Inter l’allenano i direttori. Si parlava di Sturridge e quello che vedo invece sono i gol di Eder. Da qui in avanti si prenderanno anche provvedimenti tra di noi. Voglio parlare con il Presidente: non è possibile che si parli sempre di mercato. L’allenatore sono io. Dobbiamo ancora lavorare perché manca ancora tantissimo alla fine. Io la terza squadra virtuale non la conosco e non l’alleno. Aggiungo che il pubblico non deve applaudire questa squadra perché, ricordo, che a Eder a gennaio dicevano di andare via per far sì che potesse arrivare qualcun altro. I tifosi devono fare il tifo per loro e la squadra vera, reale e che scende in campo ogni domenica. E’ comodo per noi averli al nostro fianco e se ci danno una mano è anche meglio. Questo fatto che l’erba del vicino è sempre più verde proprio non mi convince”.
Senza 25 gol su 40 (Icardi e Perisic) troverà altre strade e altri leader? – “Domani sarà occasione per confermare casomai altre vie, vedi Karamoh scorsa settimana che ha segnato il gol partita. Il processo è ormai iniziato. Abbiamo le stesse possibilità di vincere anche senza Mauro e Ivan”.
Si parlava di debacle e invece l’Inter è terza: si può finalmente prendere slancio in classifica? – “Teneteci lontani i depressi. Noi dell’Inter siamo cittadini del cielo che abitano sulla terra. Non esiste depressione nel nostro ambiente. Non dobbiamo ripartire da zero, ma dalla posizione che attualmente occupiamo. Dobbiamo certo fare meglio perché la squadra in undici contro i nove del Bologna non mi è piaciuta. Siamo comunque in grado di andare in casa di questo strepitoso Genoa di Ballardini e vincere. Non esiste alibi. Troveremo uno stadio carico di entusiasmo che mette i giocatori in grado di assorbirne il clima”.
Borja Valero è prezioso nella sua idea di calcio: valuta però di farlo riposare? – “Non guardo solo quando perde palla, ma tanto altro. Se andiamo a vedere i metri che fa, gli assalti che porta quando gioca trequartista, come corre in campo, ci si accorge che c’è differenza comparandolo con altri. Lui, come tutti, alcune le gioca bene, altre meno. Per me è zero a zero, in quanto non ci sono giocatori più avvantaggiati di altri”.
Rafinha può giocare dal primo? – “Si è allenato bene, ma i nodi vanno pettinati altrettanto bene. Può darci una mano, ma se gioca dall’inizio la squadra a un certo punto dovrà sopperire alle sue mancanze”.
Di Francesco ha detto che la Roma è preceduta da squadre che fanno un tiro in porta a partita… – “Se si riferisce a noi non lo so. La Roma dovrebbe certo stare più su come nel recente passato. Ha sempre lottato per lo scudetto: è questo il suo riferimento”.
Icardi e Perisic non convocati: meglio evitare di rischiarli? – “Quand’è così si fanno delle valutazioni. Vorremmo sempre averli in gruppo, ma non hanno superato quelle prove che avrebbero dato il lasciapassare per domani. Non ci hanno dato possibilità, insomma, di avere delle risposte chiare. Abbiamo comunque altri calciatori che, quando sono stati chiamati in causa, hanno dato le giuste risposte”.
Fonte: TuttomercatoWeb
Danilo Acanfora

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