L’infanzia da numero 9, il presente con i guantoni: che storia Tarolli, il portierino del Foggia che ha sconfitto un problema al cuore


“E quando un sogno muore bisogna essere capaci di costruirne un altro”, canta Luciano Ligabue, ascolta e prende appunti Stefano Tarolli. Si tratta di una frase di una famosa canzone del suo cantante preferito diventata un vero e proprio messaggio di vita per il portierino del Foggia, salito alla ribalta a ora di pranzo di domenica scorsa, quando ha difeso la porta rossonera nel derby con il Bari. E pensare che di quel derby lui aveva solo sentito parlare, visto che nel giugno del 1997 – l’ultimo derby giocato – Stefano Tarolli non era nemmeno nato. Solo la mattina stessa, Stefano ha saputo che sarebbe andato lui in campo e non Sanchez, come si pensava alla vigilia. Così, di corsa, ha avvisato mamma, papà e la sua ragazza prima di essere catapultato in un San Nicola pienissimo e caldissimo. 

D’altronde alla pressione è stato abituato fin da subito il piccolo Stefano. Ha cominciato a giocare nella scuola calcio San Guglielmo e Pellegrino di Foggia all’età di soli 5 anni ma subito qualcosa ha stravolto la sua vita: un problema al cuore ha rischiato di stroncargli subito la carriera. Stefano, però, non si è mai arreso. Non potendo sforzare il cuore, ha deciso di iniziare una nuova avventura, questa volta tra i pali. Un ragazzo sicuro di sè, che ha trovato la forza per poter superare i suoi limiti e trasformare un dramma in un vero e proprio punto di forza. Avete presente Julian Ross di Holly & Benji? Ecco più o meno per Stefano è andata così. Lui, però, non ha mai mollato e pian piano, seppur con i guantoni, la sua carriera ha cominciato a decollare. Dal Lanciano al Piacenza, dal Manfredonia al Foggia… Un pò di sana gavetta, vissuta nell’anonimato ma con umiltà e rispetto per i più grandi. Tra i suoi tatuaggi ce n’è uno in particolare, sul suo braccio sinistro, che recita: “Believe in yourself”. Stefano infatti non ha mai smesso di credere in se stesso, una frase che magari avrà ripetuto davanti a tutte le difficoltà che ha trovato nel suo percorso fino ad oggi. E come portiere non può che ispirarsi al grande Gianluigi Buffon, leggenda assoluta del calcio mondiale e miglior portiere di sempre. Anche se, la squadra che lo appassiona non è la Juventus ma un’altra, dai colori rossoneri, proprio come il suo Foggia: il Milan. E adesso sui social, nonostante il gol subito allo scadere, è già Tarolli-mania. I tifosi del Foggia lo vorrebbero titolare anche sabato prossimo allo Zac, Stroppa ci penserà ma la sensazione è che toccherà ancora a lui. Perché semplicemente “Niente paura Stroppa, ci pensa Tarolli. A Foggia han detto tutti così.”
Rebecca Zichella

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