San Giorgio a Cremano. “Non è raggiunta, allo stato degli atti, la soglia della gravità in ordine al dissenso alla consumazione dei rapporti”. È una delle motivazioni con le quali i giudici del tribunale delle libertà hanno scarcerato i tre giovani accusati di violenza sessuale nel vano ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano ai danni di Claudia la 24enne di Portici. L’ultimo ad essere scarcerato è stato Raffaele Borrelli. I tre indagati sono stati scarcerati in momenti diversi perchè avevano presentato in momenti diversi istanza al tribunale delle Libertà. In ordine di tempo il primo ad essere stato scarcerato, dopo circa una settimana di carcere è stato Alessandro Sbrescia. A seguire Antonio Cozzolino e in ultimo Raffaele Borrelli. Tutti e tre sono stati accusati dalla giovane di aver abusato sessualmente di lei all’interno della stazione della Circumvesuviana. Si tratta di tre distinti provvedimenti che hanno portato alla scarcerazione ma sostanzialmente con una conclusione, ovvero che la 24enne ha mentito, sulla dinamica e sulle modalità dell’aggressione, sulla conoscenza dei tre ma soprattutto su se stessa e sulla sua personalità. Ha mentito “in ordine alla rappresentazione dei fatti da parte della ragazza, in entrambe le volte che è stata ascoltata, ci sono enormi discordanze rispetto alla visione della videoregistrazione della telecamera di sorveglianza. La ragazza, in sostanza, non è risultata credibile” – sono le parole dell’avvocato di Raffaele Borrelli il giovane scarcerato oggi che ha commentato la decisione del Tribunale delle Libertà. La ragazza ha rappresentato diverse situazioni, di fatto e di luogo, rispetto a quello che poi sarebbe accaduto” – ha concluso il legale. La giovane ha mentito non per colpa non per altro ma perchè sarebbe conseguenza della malattia di cui è affetta. Infatti la ragazza sembrerebbe avere un gravissimo disturbo della personalità ritenuta istrionica, ovvero disturbo della personalità caratterizzato sostanzialmente da un’intensa emotività, esternata con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione dagli altri mediante comportamenti sostanzialmente seduttivi, e bibolare. Il suo racconto, ritenuto non attendibile, alla luce anche degli esami probatori rende impossibile la sussistenza in giudizio delle accuse nei confronti dei tre. Dagli elementi emersi nel corso delle indagini quindi non si può ritenere completamente veritiera la sua versione dei fatti. Nelle istanze di scarcerazione presentate dalla difesa tra gli allegati compare il diario clinico della ragazza, in cura presso il Dipartimento di igiene mentale di Torre del Greco. Nel diario clinico della giovane vengono menzionati anche eccessi sessuali, ricercati come una forma di riconoscimento pubblico ma al contempo vissuti come una colpa tanto da parlarne sempre durante le terapie. A ciò si deve aggiungere l’ostentata voglia di attenzione e compassione dagli altri. Già dalla prima udienza si palesarono alcune contraddizioni tra il racconto della giovane e gli elementi probatori raccolti dagli investigatori. In particolare la ragazza aveva infatti dichiarato di essere stata spinta in ascensore ma dal filmato non appare veritiera questa dichiarazione, non sarebbe stata spinta da nessuno, anzi spontaneamente si sarebbe recata presso il vano ascensore. Questo particolare ha fatto venire meno i gravi indizi di colpevolezza e gettato ombre sull’attendibilità del narrato della 24enne. I ragazzi, ascoltati dal pm hanno sempre parlato di “rapporti sessuali consenzienti” . La discordanza di quanto raccontato ha portato la difesa ad intraprendere una battaglia tanto da mettere in dubbio l’attendibilità del racconto della ragazza. La Procura ha infatti disposto anche una perizia psichiatrica per valutare l’attendibilità della giovane in vista dell’incidente probatorio. Nelle immagini del sistema di videosorveglianza si vede la ragazza abbracciata con Sbrescia, si vede quando fuma una canna e quando entra con Sbrescia in ascensore. Si vede anche l’ingresso degli altri due e alcuni passaggi del rapporto sessuale che consumano. Poi si vede la ragazza che esce dall’ascensore vestita e che, con calma, saluta i ragazzi. Negli atti di indagine è stato allegato anche il racconto della sorella in riferimento al presunto tentativo di stupro di un mese prima. “I ragazzi – ha detto ai pm – l’avevano accompagnata a casa, fermandosi a ridere e scherzare nell’atrio”. Mentre la 24enne ha dichiarato, anche in televisione, che l’avevano seguita fino a casa con il tentativo di stuprarla. Ora la Procura valuterà se ci sono i margini per appellarsi a questa decisione. La ragazza intanto, fa sapere il suo avvocato, è “fisicamente e moralmente distrutta”. La decisione del Riesame apre nuovi scenari in merito a questa vicenda complessa quanto particolare. La Procura di Napoli è pronta a presentare ricorso in Cassazione contro la decisione assunta dai giudici di tre diverse composizioni del Tribunale del Riesame che hanno rimesso in libertà i tre giovani di San Giorgio finiti a centro della bufera mediatica per un presunto caso di violenza sessuale così come denunciato dalla 24enne di Portici. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK