Marcianise. Ipotesi istigazione al suicidio di Mario Pio, interrogato ancora una volta l’amico del 22enne


Marcianise, Caserta. Oggi è il giorno del dolore, l’intera cittadinanza si riunirà per salutare per l’ultima volta Mario Pio Zarrillo. Nella giornata di ieri è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo del 22enne che stabilirà solo in parte la verità sul suicidio del giovane. Per avere un quadro più chiaro della vicenda gli inquirenti passeranno gli ultimi mesi di vita del giovane per capire cosa realmente abbia portato Mario Pio a compiere il gesto estremo. Un vero e proprio mistero che la Procura intende chiarire con lo stesso sforzo impiegato per trovare il giovane quando si era allontanato di casa e risultato scomparso. Sarà nuovamente interrogato l’amico di Mario Pio che ha riferito al padre del contenuto di una telefonata ricevuta, probabilmente, pochi minuti prima della morte. “Mario Pio mi ha detto di essere preoccupato, aveva paura perché aveva visto una cosa che non avrebbe dovuto vedere”. La Procura indaga per istigazione al suicidio, l’intento della Procura è capire a cosa facesse riferimento la telefonata all’amico. La sequenza dei fatti rende ancor più difficile una ricostruzione chiara. Il 27 e 28 agosto il 22enne si è recato al poligono di tiro per esercitarsi, nello stesso pomeriggio ha ritirato il porto d’armi al commissariato di Marcianise. Il giorno della scomparsa ha acquistato una pistola in un’armeria di Teano, nello stesso giorno il giovane è risultato scomparso. C’è da comprendere perché ha acquistato la pistola, perché si era armato e se sentiva il bisogno di proteggere se stesso o i suoi cari e perché poi si è tolto la vita. Sono tutte domande alle quali gli inquirenti tenteranno di dare una risposta.

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