Foggia, Grassadonia: “Sono tornato arrabbiato. La strada è difficile ma adesso dipende tutto da noi”


Esonerato a dicembre dopo la disfatta di Livorno, Gianluca Grassadonia torna sulla panchina del Foggia con tanta voglia di riscatto e rivincita.
Una nuova chance per l’allenatore 46enne, da giocarsi con una squadra che ha deciso di guidare già in estate, accettando l’invito di Nember con un pizzico di coraggio anche in quel caso, dopo la retrocessione in Serie C inflitta in primo grado dalla procura federale, poi revocata e trasformata in una forte penalizzazione.

Ritorna in città dopo tre mesi, con a disposizione solo quattro giorni per preparare la partita contro il Cittadella, match importante per i rossoneri che nelle ultime tredici partite hanno ottenuto solo tre vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte. La penalizzazione e i risultati ottenuti sul campo adesso non permettono voli pindarici: l’unico obiettivo resta la salvezza, che passa per le partite che mancano da qui alla fine campionato.
Contro la squadra di Venturato però arriva un solo punto, seppur prezioso nella corsa salvezza, che permette al Foggia di salire a quota 27 punti. All’autogol di Tonucci, che nel tentativo di anticipare Moncini sul traversone di Adorni butta la palla nella propria rete, rimedia Mazzeo, subentrato in gara con determinazione e rabbia, siglando la rete dell’1-1 su calcio di rigore.
Nel post partita è poi intervenuto in conferenza stampa Gianluca Grassadonia che ha analizzato la prestazione della sua squadra:


“La squadra ha fatto una buona partita contro una delle squadre più in forma del campionato. È una di quelle che ti fanno giocare peggio perché ti vengono a prendere in avanti. Non è stato facile andare sotto e reagire come ha fatto la squadra da un punto di vista mentale. Sono contento perché è stato un buon segnale. Abbiamo lavorato in quattro giorni e i ragazzi sono tornati su quello che facevamo prima. Ho avuto le risposte che cercavo. Secondo me meritavamo di vincerla ma ci prendiamo questo pareggio e continuiamo a lavorare a testa bassa.
Iemmello Capitano? È stato un atto dovuto verso un calciatore che non sta passando un momento facile. Ho parlato stamattina con Gerbo, è una scelta condivisa con lui, che mi ha dato parere assolutamente positivo. Il gruppo si costruisce da questo, è quello che dovremmo fare nelle prossime otto partite.

Oggi ho riconosciuto la mia squadra, del passato non parlo. Ho riconosciuto lo spirito, una serenità maggiore e una grande determinazione ad arrivare all’obiettivo.

Il match contro il Brescia? Ormai ogni partita è una finale e noi dobbiamo essere bravi ad andare a prendere punti ovunque e con chiunque. Quindi ci andremo a giocare la partita con grande rispetto e senza timore. Adesso abbiamo la possibilità di lavorare per due settimane, mettere dentro quei concetti da toccare meglio, migliorando anche alcuni automatismi.
Billong è un calciatore fondamentale per il nostro gioco.

Mi ha mortificato molto quando sono andato via e adesso sono tornato arrabbiato. Io non mi sono mai sentito un allenatore scarso anzi, penso di essere molto bravo. Ci sono stati percorsi difficili all’inizio che ci hanno condizionato ma ovunque siamo andati abbiamo sempre espresso un buon calcio. Ora dobbiamo concentrarci su quello che c’è da fare. La strada è in salita ma se restiamo tutti uniti arriveremo all’obiettivo.
Il pubblico? Ci ha spinto un sacco. Noi dobbiamo dare tutto quello che possiamo dare. Si dice che tutto quello che non ti uccide, ti fortifica. Non mi piace appellarmi alla fortuna o sfortuna. Sei tu che determini la partita. Adesso tutto dipende da noi”.

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