Stupro in Circum, il padre della ragazza: “Aggressore libero e mia figlia chiusa in casa. Sono indignato, oggi le direi di non denunciare”


San Giorgio a Cremano. C’è perplessità nella città di San Giorgio a Cremano dopo la scarcerazione del 18enne Alessandro Sbrescia arrestato due settimane fa, insieme ad altri due ragazzi, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 24enne di Portici. Sembrerebbero ci siano alcune contraddizioni tra il racconto della giovane presunta vittima di violenza sessuale e gli elementi probatori raccolti dagli investigatori. In particolare la ragazza aveva dichiarato di essere stata spinta in ascensore ma dal filmato non appare veritiera questa dichiarazione, non sarebbe stata spinta da nessuno ma anzi spontaneamente si sarebbe recata presso il vano ascensore. Questo particolare ha fatto venire meno i gravi indizi di colpevolezza e gettato ombre sull’attendibilità del narrato della denunciante. Su questo punto la difesa ha intrapreso una forte battaglia tanto da mettere in dubbio l’attendibilità della ragazza. La Procura ha infatti disposto anche una perizia psichiatrica per valutare l’attendibilità della giovane in vista dell’incidente probatorio. Emerge infatti che già prima dei tragici fatti la ragazza fosse in cura presso l’igiene mentale, motivo che l’aveva spinta a rifiutare l’assistenza psicologica post trauma per le vittime di stupro offertale come prassi in questi casi dall’ospedale Loreto Mare dove fu poi trasferita successivamente al suo ricovero presso la Betania per effettuare un tampone. Soddisfazione tra i familiari e i conoscenti del ragazzo scarcerato ma anche tra i familiari e parenti e conoscenti degli altri due ragazzi ancora in carcere che a questo punto guardano come imminente una loro prossima scarcerazione. Sgomento tra i familiari della presunta vittima “lo dico da uomo, da cittadino, da padre. Sono profondamente amareggiato per quello che sta accadendo, a questo punto noi siamo gli unici prigionieri, qui tappati in casa mentre gli altri usciranno a poco a poco. Un incubo infinito il nostro, oltre alla violenza subita anche la beffa di questa decisione”. Cosi si è espresso il padre della ragazza. La città di San Giorgio si è stretta solidale a fianco alla presunta vittima ma dopo la scarcerazione del Brescia si iniziano a sollevarsi anche isolate voci dissonanti che prendono le difese dei tre imputati. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK